La pittura di Velišcek non è mai in debito di sincerità. È pittura dichiarativa, che trova energia nell’esporsi sul mondo, nell’elaborare sguardi che si mettono di traverso rispetto al pensiero dominante. La sua forza e il suo fascino stanno in questa esplicitezza che lo porta ogni volta a essere diretto, negli amori come nelle antipatie. È un artista che per natura è sempre portato a graffiare il presente o ad affrontarlo cavalcando la verità di personaggi fuori moda. In questo caso Velišcek ha lavorato attorno ad una delle presenze che stanno segnando il nostro tempo, quella del presidente americano Donald Trump. Di Trump ha colto il tratto somatico più emblematico, quello che fissa la sua identità: la capigliatura. Quel dettaglio, replicato nella sua arrogante improbabilità, assume la forza non più di un simbolo, ma di una zavorra che grava sul tempo che viviamo. C’è ironia nella reiterazione quasi fumettistica dell’opera di Velišcek, ma anche una coscienza dolorosa e poetica di un destino che forse vorremmo fosse diverso.
Aleksander Velišcek è nato a Šempeter pri Goric (SLO) nel 1982. Vive e lavora tra Milano e Nova Gorica (SLO).
