Marianna Tomaselli – Le bandiere della Redenta

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Redenta Restelli, è la vera anima del Fabbricone: Marianna Tomaselli ha immaginato che tutte le lenzuola appese ad asciugare sventolino per lei, mentre attraversa a passo sicuro il cortile. Redenta Restelli, che ha poco più di 30 anni e un grande amore alle spalle, schiacciato dalla violenza della guerra (il suo Andrea era morto sul fronte albanese), vive con il fratello. In lontananza lei vede le fiamme che escono dalle ciminiere della Purfina. Le luci di quelle fiamme si assommano a quelle dei lampi del temporale che si sta scatenando e scuote l’aria facendo sbattere le persiane: è la colonna sonora del Fabbricone. Redenta ha un punto di osservazione privilegiato: il davanzale da cui controlla tutti i movimenti. «Come sempre, la Redenta se ne stava immobile alla finestra, gli occhi tesi giù a spiare», annota un po’ stizzito Sandrino Schieppati, il ragazzo, primo di sette figli, scappato dal Fabbricone per insofferenza e in cerca di un’ambigua fortuna. Nel video girato su un vagone storico delle Ferrovie Nord in viaggio, Sandrino viene interpretato da Giacomo Toccaceli: ascoltiamo la confessione del suo fallito tentativo di tornare a casa. Sulla stessa carrozza c’è anche la mamma, la Schieppati, interpretata da Giulia Heathfield Di Renzi: racconta la vana ricerca del figlio nella “fossa dei serpenti”, sottobosco di prostituzione ai bordi del Parco.

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