È nella periferia che l’aria ha un “frizzo eccitante”, scrive Testori. Un frizzo che è poi il frizzo della vita. Davide Spelta ha immaginato di unire lo sguardo di Testori a quello di due altri grandi milanesi, la cui musica e poesia è innervata nella periferia reale o esistenziale: Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci. Il loro sguardo aperto sulla città dei margini è uno sguardo che parla all’oggi; i loro volti sono tatuati sulla schiena di un trapper dei giorni nostri. Uno di loro, Tusco, ha anche attualizzato le storie di Gilda e Riboldi Gino. La sua sarà una delle presenze degli eventi speciali nel palinsesto di Born in Mac Mahon.
