Avete già attraversato l’atrio. Avete già attraversato corpi e paesaggi. Avete visto mare e sangue sulla pelle. Panni al sole e non addosso. Conchiglie, papaveri, segni sulla carne e sotto la carne, nelle vene addirittura.
Non è questa forse l’estate, non sono queste forse tutte le estati? Le foto di Sara Lorusso raccontano un’intimità universale, una temporalità priva di riferimenti immediati, un quotidiano che diventa ricordo e nostalgia nel momento in cui viene fotografato. Le sue immagini, fatte di dettagli, rivelano uno sguardo che sa avvicinarsi senza invadere o violare e, al contempo, che non si nasconde.
Sara Lorusso, Diari, 2018 — in corso, stampe su carta blueback, dimensioni variabili, courtesy l’artista


