Giulia Riva, IMPREVISTO, PROMESSA, PRESENZA

Articoli correlati

L’autoritratto, uno dei generi più cari agli artisti, almeno dal Rinascimento in avanti. Nel Novecento esiste un filone tutto femminile che pone sé e il proprio corpo al centro della ricerca artistica. Giulia Riva è una fotografa giovanissima che sta crescendo attraverso la lente della sua macchina fotografica, lasciandosi guidare e guidando questo suo sguardo anno dopo anno. Quello che ha esposto a Edolo è un trittico di autoritratti, in cui ogni scomparto è composto da quattro immagini, tra loro correlate a raccontare un episodio, un sentimento. L’artista si mette a nudo, e una storia personale si fa sfacciatamente pubblica. La malattia della madre che la porterà alla morte è una notizia terribile che obbliga l’artista a riconsiderare il proprio volto. Nel gruppo centrale, il nome della madre firma di fatto il polittico, come in un cartiglio di una pala medioevale. Il terzo gruppo è quello della pace, infinitamente dolorosa, del dopo. È il tempo del silenzio, in cui guardarsi cambiata, ma non atterrita.

LE OPERE

Imprevisto, 2012, fotografia su pvc 
Promessa, 2014, fotografia su pvc 
Presenza, 2015, fotografia su pvc

Contexto 2017


Torna in alto