Arialda con la regia di Valter Malosti
Torna l’Arialda. Va in scena al Teatro Gobetti di Torino (dal 17 al 29 ottobre). È uno spettacolo per la regia di Valter Malosti, interpretato dai giovani attori usciti dalla Scuola del Teatro Stabile di Torino.
Malosti ha agito con piena indipendenza e ha ambientato la sua Arialda in uno spazio nudo, con pareti nere e pavimento bianco e pochissimi elementi. «È uno spazio che guarda più al modello dell’empty space di Peter Brook che non alla scenografia imponente e realistica di Visconti (la cui lezione è però forse omaggiata dal telaio di una porta, che ricorda le porte usate da Visconti)», ha scritto Federica Mazzocchi, recensendo lo spettacolo.
L’Arialda, interpretata da Beatrice Vecchione si aggira, alla Kantor, in un mondo in cui il confine tra vivi e morti diviene sempre più labile. È un’Arialda portata al presente, uscendo dalla prospettiva neorealista. È un’Arialda messa a nudo, perché come spiega Malosti «l’umanità di questi personaggi non ha bisogno di nulla. È forte da sola: sono le relazioni tra i personaggi a rendere questo testo una vera tragedia popolare che non disdegna anche i toni della commedia. Come in tutti i grandi autori, commedia (e ce n’è molta ne L’Arialda) e tragedia si fondono inscindibilmente».
Le geometrie degli spazi scenici esaltano questa forza delle relazioni, che ovviamente poi si esprime attraverso la lingua di Testori «che ha una forza plastica e non va interpretata in modo naturalistico», spiega sempre Malosti. Nel gioco delle relazioni il regista ha deciso di fare entrare anche i fantasmi, cioè le figure continuamente evocate che in realtà non ci sono più perché morte, come Vittoria, la prima moglie di Amilcare (interpretata da Noemi Grasso) e soprattutto Luigi, il “marcione” il fidanzato perduto che ha segnato per sempre il destino sentimentale dell’Arialda (interpretato da Isacco Venturini). «In questo testo i confini tra il mondo dei morti e quello dei vivi sono confini labili.
Oltre alla straordinaria Beatrice Vecchione (in scena senza trucco, 25 anni), gli altri bravissimi giovani protagonisti sono Marcello Spinetta nelle parti di Eros, Vittorio Camerota/ Amilcare, Camilla Nigro/ Mina, Christian Di Filippo/Stefano detto Quattretti e Lino, Gloria Restuccia/Gaetana
di Giovanni Testori
con Matteo Baiardi, Vittorio Camarota, Christian Di Filippo, Roberta Lanave, Camilla Nigro, Gloria Restuccia, Marcello Spinetta, Jacopo Squizzato, Beatrice Vecchione.
e con gli allievi della scuola per attori del Teatro Stabile di Torino Riccardo Niceforo, Noemi Grasso, Andrea Triaca
regia: Valter Malosti
luci: Francesco Dell’Elba, musiche: Bruno De Franceschi; cura del movimento: Alessio Maria Romano
assistente alla regia: Elena Serra
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
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