Il significato della vita tra il Natale e Cézanne

di Giovanni Testori

“Calmo e testardo come chi sappia che sta scommettendo, non solo per sé ma per tutti, la partita del significato primo e ultimo della vita; artigianale e insieme profetico, come un apostolo di campagna disposto a farsi invadere dalla luce e poi da lei assumere e trasformare negli ultimi anni della sua esistenza Cézanne sembrò centrare ancor di più il suo sguardo, la sua mente, la sua anima e la sua passione su pochissime immagini; qualche natura morta, le rocce di Bibémus, il Chateau Noir, la montagna Sainte-Victoire, il giardiniere Vallier. Pare insomma che egli avesse capito come l’orma del creatore sia incisa ovunque; anche su d’un tronco; anche su d’una pietra; e, attraverso l’uomo, allorché egli si riconosca completamente tale, anche sui manufatti della sua quotidianità (allora, anzi, con la tremante grazia d’una trasmissione filiale).”

 Così scriveva Testori nel 1978, recensendo la grande mostra parigina dedicata all’ultima stagione di Cézanne: nella sua pittura ritrovava l’unità di artigianalità e profezia, ossia l’unità della vita stessa e del divino, che si manifesta in questi giorni con tutta la sua forza, grazie alla nascita del Bambino.
Con queste parole vi auguriamo buon Natale e vi ricordiamo che potrete farvi accompagnare nell’anno nuovo da Testori e Cézanne acquistando, e regalando, il calendario 2025 di Casa Testori.


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In fotografia: Paul Cézanne, Neve sciolta a Fontainebleau, 1879.

Posted on: 20 Dicembre 2024, by : Alessandro Frangi
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