Jacopo Baco Giannitrapani ha invece reinventato una segnaletica che fa da ponte tra la Milano di ieri e quella di oggi. Via Espinasse dove scende il tram che da Vialba porta verso Corso Sempione: ci sale Sandrino Schieppati dopo il vano tentativo di tornare a vivere con la famiglia al Fabbricone. «Il tram calò lentamente giù dal ponte, verso via Espinasse»: ogni fermata per lui un sussulto doloroso. Villapizzone è invece la casa del Ras, Duilio Morini, «quel maiale di Villapizzone che non lascia star nessuno…». Da lì passano le ferrovie e sui binari la Gilda aveva pensato, per un momento di farla finita. Via Aldini, la strada che innerva l’epopea de I Segreti di Milano: qui c’è la sede della Vigor, la squadra del “dio di Roserio” e qui c’è il Fabbricone. Immaginiamola così: «erano le cinque. Via Aldini era piena di gente che passeggiava. Qualche moto e qualche Lambretta l’attraversava rombando o si divertiva a scorrazzare e a farvi strani ghirigori». La Bovisa: terra di confine. «Appena di là dalle fabbriche, dai camini e dai gasometri della Bovisa, i treni della Nord passavano e ripassavano indifferenti e veloci». Luogo di passaggio, luogo di avventure: su un prato della Bovisa Enrica fa per la prima volta l’amore con il cognato, Raffaele. Giambellino: periferia sud, dove la città finisce nel nulla della nebbia. Periferia assediata dalla paura, scenario di un delitto, quello di Gina Restelli per mano di Rinaldo Cattaneo. Con la piccola Pina unica testimone. Vialba, con quel suono dolce è il cuore pulsante de I Segreti di Milano. Così con gli occhi di Rina Oliva: «adesso, da dove se ne stava, poteva veder tutta Vialba. I grandi profili delle case, le innumerevoli file di luci delle finestre e delle scale». Ghisolfa: crocevia di tutte le storie. Luogo potente e tenero. Sempre con gli occhi di Rina: «quando si trovò davanti la rampa del ponte che i lampioni illuminavano nella sua curva ampia e solenne ebbe un momento di tremore: benché lo conoscesse, quella sera la ragione per cui vi si recava glielo fece parer smisurato».
Roserio: limitrofo a Vialba, in direzione Nord. Lì stava di casa Dante Pessina, il “dio” su due ruote, ovvero «il mandorlo di Roserio». Cadorna: capolinea delle Nord, ma terra di un altro mondo. È lì che la “padrona” del bar, la Wally, era andata a comperare la pelliccia regalata dal suo Riccardo. Sempione: è il parco, luogo non di distrazione ma di perdizione. Un sottobosco, pur nella sua solennità.
