Gradite una fetta di torta? Sono cave, prive di farcitura, addentate, ricomposte, tenute in piedi soltanto grazie al caramello, alla glassa rosa, alla panna montata. Eppure le desiderate, non è vero? La pratica di Alice Pilusi è un’operazione apparentemente cosmetica del reale che ne rivela invece la struttura – o l’assenza di struttura – grazie all’esasperazione e all’iperbole. L’artista denuncia un sistema valoriale, fortemente legato al digitale, in cui giovinezza, bellezza, innocenza, successo sono categorie romanticizzate e feticizzate, fino a diventare esclusivamente caricatura e artificio. Anche il dolore, estetizzato, diviene grottesco come l’effige glassata su una delle torte. Fate attenzione, se mangiate i suoi dolci: potrebbero essere indigesti.
Alice Pilusi, dalla serie Cakes, 2020 – in corso, mixed media, dimensioni variabili, courtesy l’artista





