1966-1968: Di teste e di tramonti  

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La stanza dedicata ai tramonti sul lago e alle Teste del Battista segna il ritorno testoriano alla raffigurazione. I suoi quaderni manoscritti, e le testimonianze epistolari, mostrano come il disegno avesse continuato a giocare un ruolo fondamentale nella concezione creativa di Testori. Ma a Sirmione, tra il 1966 e il 1967, Testori torna a realizzare opere a se stanti e, l’anno seguente, scrivendo il dramma Erodiade, non poté fare a meno di affiancare ai quaderni di “parola”, due quaderni di “figura”, in cui procedere anche visivamente, al tormento della Testa del Battista.

 

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