L’Associazione Testori conserva il più importante nucleo di opere realizzate da Testori nella sua prima stagione pittorica. Un vero palinsesto visivo del suo pensiero critico, un susseguirsi sorprendente di pittura, con la quale partecipa alla ricerca formale di una generazione. Sono anni in cui il Realismo italiano al centro del dibattito culturale e i pittori che ad esso sentono di appartenere s’interrogano sulla sofferenza della Guerra, sulla sete di Libertà e sulla forza del quotidiano. Per Testori spesso il riferimento la linea di Matisse, ma lo spettro con cui fare i conti Picasso, padre padrone da attraversare cercando di non soccombere.
L’opera con cui si apre la mostra un Presepe inedito dall’iconografia inconsueta. é il 1942, Testori ha 19 anni ma da oltre un anno affida i suoi disegni alle riviste del GUF e di “Pattuglia” già da tempo il responsabile per l’arte. Da pittore si fa le ossa sul paesaggio e, nella Milano bombardata e poi liberata, si interroga sul ritorno della pittura d’avanguardia nelle chiese, con Deposizioni, Crocifissioni e in alcune prove per un Serafino o un Cristo Pantocrator.





