TIZIANO MARTINI

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Il lavoro di Tiziano Martini è basato su una pratica pittorica processuale in cui è fondamentale la fase esecutiva dell’opera. L’artista, infatti, agisce sulla superficie dell’opera distaccando il colore parzialmente asciutto, che prima ha distribuito sulla tela grazie all’impiego di un supporto monotipico, con un’azione di strappo (in parte casuale, in parte controllata) che frantuma e lacera lo strato cromatico più esterno. Il gesto viene reiterato più volte fino al raggiungimento della composizione desiderata, ossia quando il quadro non abbia bisogno più di niente ed è concluso, poiché ogni altra azione porterebbe ad una perdita di energia visiva, ad un peggioramento del suo status. Tale processo porta alla creazione di trame e grumi di colore dotati di piccoli rilievi di carattere fortemente scultoreo/materico che spingono l’osservatore a moltiplicare i punti di vista nel tentativo di ricomporre lo sguardo in forma unitaria.
Il Brian Eno del black metal è realizzato intervenendo con i colori su una limitata porzione di tela, mentre la maggior parte del lino è lasciata grezza e permette di immaginare, grazie a piccole macchie e allo sporco presenti, alcuni dei passaggi esecutivi dell’opera nello studio dell’artista.

Tiziano Martini è nato nel 1983 a Soltau (D). Vive e lavora tra Val di Zoldo e Düsseldorf.

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