La pittura di Mirko Baricchi si è evoluta progressivamente negli anni dalla figurazione verso una pratica più libera ed aniconica, caratterizzata da una grande attenzione rivolta agli aspetti del colore e a quelli della forma. Benché permangano degli episodi – appena abbozzati – di elementi figurativi, la sua attenzione è principalmente focalizzata sul processo esecutivo dell’opera.
Nella sua pratica è infatti centrale il lavoro fisico e la modalità generativa entro cui l’opera prende forma, aspetto che avviene in una sorta di performance, che, rispetto alla concatenazione delle azioni svolte dall’artista, assume anche una funzione esplorativa. Per Baricchi l’opera è cioè un tentativo, esattamente come quello messo in atto da un atleta che pratica il salto con l’asta: c’è un muro, simbolico, da oltrepassare, e si procede con prove finché quel livello non lo si è archiviato.
Le opere della serie Selva nascono dalla rapida ripetizione di pennellate e parziali asportazioni di colore – con le dita, i pennelli o dei canovacci – prima che esso si asciughi: il lavoro prende forma così grazie a gesti pittorici di carattere opposto. Il titolo è un rimando all’universo del bosco, all’intreccio di segni, al ricordo di quei micro-paesaggi che stanno nella memoria sia dell’artista che di colui che guarda.
Mirko Baricchi è nato a La Spezia nel 1970. Vive e lavora tra La Spezia e Vicenza.