MATTEO FATO

Articoli correlati

Per l’artista abruzzese la pittura è una pratica intrinsecamente implicata dai richiami lanciati dall’attualità, di cui ha però una concezione carsica dell’attualità, in cui spezzoni di passato possono venire a galla per rivelare profondi nessi con il presente. Matteo Fato lavora sui livelli profondi dell’attualità, come in quest’opera realizzata appositamente per Graffiare il presente. Il protagonista è un personaggio misterioso e insieme iconico della storia del Novecento, il fisico Ettore Majorana, misteriosamente scomparso nel 1938.
Il titolo prende spunto da una delle più importanti (e quasi unica) pubblicazioni di Majorana, Teoria simmetrica dell’elettrone e del positrone, del 1937. L’approccio di Fato al geniale scienziato è mediato dalla lettura di un recente libro di Giorgio Agamben. Secondo il filosofo veneziano Majorana aveva intuito come nella fisica quantica la realtà si dissolvesse nella probabilità. Quindi, scomparendo, lui stesso sarebbe entrato in questo orizzonte probabilistico ipotizzato dalla fisica contemporanea.
Fato, lavorando sulla figura di Majorana e in particolare sul suo volto, è come se avesse posto alla pittura stessa la domanda di fondo su cosa sia la realtà. Una domanda che resta ancora senza risposta. La pittura perciò riprende con umiltà, passione ed onestà intellettuale il filo del discorso, ripartendo proprio dal volto di chi aveva posto la questione in termini tanto spiazzanti.

Matteo Fato è nato a Pescara nel 1979. Vive e lavora nella città natale.

Torna in alto