«Il mio lavoro parte sempre da una distruzione», dice di sé Caterina Silva. La sua ricerca si muove in direzione di una pittura che conserva sempre una valenza performativa. La scelta del supporto instabile diventa quindi come un prolungamento del gesto che ha fatto essere l’opera: le forme si agitano, dentro un’immagine che non trova assestamento. La pittura di Caterina Silva sembra generarsi sul tessuto per un processo di emersione, che cresce su se stesso, e che l’artista suscita solo con la forza di irradiazione delle sue visioni. Portrait of landscape è un titolo che suggerisce un’idea di oggettività, di resoconto visivo di un contesto nei suoi termini reali. L’oggettività però è da intendersi come qualcosa che va oltre il piano della fedeltà esteriore e in questo senso va inteso il lavoro di “distruzione” evocato dall’artista. È un lavoro di scandaglio fatto nel sottosuolo, che lascia affiorare sul piano della pittura la realtà che sta sotto la realtà, con il suo portato di incertezza e di turbamento.
Caterina Silva è nata a Roma nel 1983. Vive e lavora a Londra.
