Stanza 9
«Il corpo è il luogo nel quale si riflettono informazioni sul mio vissuto. Punto d’incontro tra me ed il mondo. Un luogo infestato da ‘fantasmi’ che cerco di smascherare e scoprirne l’identità, al buio, tramite un processo di filtrazione del caos, fino ad ottenere un distillato bianco. Un ossario emozionale. Tutti gli elementi che utilizzo sono simboli radicati nelle mie esperienze, hanno molteplici significati, li scelgo, utilizzo e associo in modo istintivo scoprendone solo successivamente il significato. Niente, alla fine, si rivela casuale. Sono particolarmente legata ai capelli che oltre ad essere i più antichi tessuti dai quali si sono ricavati finora sequenze di DNA, hanno anche il potere di nascondere… Si annodano, abitano la mia casa, assorbono odori. Spesso il resto del nostro corpo si esprime attraverso di essi, forse perché sono all’estremità… Un po’ come la punta per la matita. Il continuo utilizzo di materiali non convenzionali è un disperato tentativo di svelare l’implicito, il non udibile nel suono delle parole, scatole troppo piccole per il sentire. Il solo utilizzo di materiali convenzionali e prefabbricati ad hoc per artisti sarebbe come porre un ulteriore recinto intorno ai miei monologhi e soliloqui interiori, un ostacolo quanto lo è la parola. Se potessi esprimermi parlando lo farei.»
Tamara Ferioli
«Nelle opere di Tamara Ferioli la riflessione intima sul disagio esistenziale si traduce in un disegno delicato, ma incisivo, giocato sulla reiterazione di inquiete figure femminili, sull’inserimento di corpi estranei come capelli umani, macchie di vino o frammenti di carta da parati, elementi disturbanti che, in verità, evidenziano le tracce organiche del vissuto quotidiano. Si tratta di lavori realizzati su tavole ricoperte da strati di carte delicate, quasi trasparenti, usate dall’artista come veli per attenuare l’immediatezza del disegno. Quello di Tamara Ferioli è un tratto che delinea con morbidezza i contorni di enigmatiche, quanto tormentate fanciulle, la cui nudità riflette un senso di vulnerabilità e forse d’inadeguatezza. Nella sua ricerca si avverte, tuttavia, una tensione lirica che sembra attenuare l’apparente imprinting pessimistico, traslando la rappresentazione grafica del vissuto inconscio ed emotivo entro una dimensione fantastica e irreale.»
Ivan Quaroni
L’ARTISTA
Tamara Ferioli è nata a Legnano in provincia di Milano nel 1982. Tra il 2004 e il 2005 ha frequentato l’Ecole des Beaux Arts de Lyon e nel marzo 2006 si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Vive e lavora a Milano. La sua produzione artistica si articola attraverso diversi linguaggi espressivi come la scultura, l’installazione, il disegno, le applicazioni su tela. A partire dal 2003 ha esposto in numerose città italiane e nel 2008 a Berlino e a Londra. Nello stesso anno ha tenuto la mostra Enkefalina abreazioni aCute presso la galleria Obraz di Milano.