Così come l’acqua ha tanta importanza nella narrazione di Bonvesin, così la hanno i pesci: «E noti, chi lo voglia, l’affermazione mirabile che io faccio a questo punto: se in qualche luogo del nostro territorio si formasse un nuovo lago, che contenesse acqua nuova, la naturale fecondità delle nostre acque e della nostra terra è così grande che da sé, in breve spazio di tempo, esso genererebbe molti pesci».
Roberta Maddalena ha interpretato il tema creando un ambiente immersivo e isolato rispetto al resto della mostra. Il visitatore si trovava proiettato in una dimensione altra, sott’acqua o in uno spazio uterino. Le diverse profondità dell’acqua erano rese attraverso la maggiore o minore definizione dei pesci disegnati sulle pareti, che riproducevano fedelmente l’ittiofauna dei fiumi milanesi, mentre l’audio era realizzato attraverso la registrazione della voce di Maddalena (con Paolo Gozzetti, Murmur Collective).