Stanza 19
«Ho sempre dipinto ritratti. È da quando ero giovane, da quando avevo sedici anni circa. Sono ossessionato dalle “facce”. Sono ossessionato dalle parti emergenti e dalle rientranze, dai colori e dalle ombre… E dai movimenti. Un piccolo tic, una deformazione, un movimento rapido e a scatti degli occhi; solo l’atto qualcuno che legge era motivo per me di osservare questi movimenti animali. Il movimento di un volto è come un documentario di squali, gli stessi movimenti a scatti, semplicemente più contenuti. E poi i movimenti delle narici, soprattutto quando uno aveva il raffreddore, meglio di qualsiasi museo. Il naso rosso vermiglione di un raffreddato è sempre stato motivo di eccitazione e tutt’oggi rimane uno dei miei colori preferiti. L’unica cosa che non mi è mai piaciuto osservare è una persona piangere… Mi innervosisce, rende tutto meno interessante, più falso. Mi piacciono i volti che nascondono un segreto… Mi piacciono le cose che non si possono catturare.»
Paolo Maggis
«Nessuno prende più la pittura per quello che è stata per secoli: rappresentazione di temi particolari che diventano più o meno universali grazie alla maggiore o minore efficacia del linguaggio adottato.
Maggis è uno dei pochi che la intende e la usa in questo modo, e prima ancora che guardando le sue tele lo si capisce dall’olimpica serenità che mostra nell’illustrarle a qualche visitatore: il soggetto è questo, l’ho dipinto perché mi piaceva l’immagine che ho trovato altrove o perché mi emozionava di per sé, l’ho dipinto in questo modo perché mi pareva più vicino al carattere di quel che stavo dipingendo… E così via.»
Marco Meneguzzo
L’ARTISTA
Paolo Maggis è nato a Milano nel 1978. Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera e dal 2005 al 2008 ha vissuto a Berlino. Attualmente vive e lavora tra Barcellona e Milano. Terminati gli studi ha elaborato un linguaggio pittorico molto personale. Generalmente le sue composizioni partono da istantanee fotografiche di coetanei, parenti o bambini colti nella loro quotidianità e rielaborate attraverso una pittura con forte carattere espressionista. Ha esposto in numerose gallerie italiane ed estere, in particolare: nel 2004 alla Galerie Binz & Krämer e alla Beaker Gallery di Tampa in Florida. Nel 2005 ha tenuto la mostra Dieci di te al Museo della Permanente di Milano e per due anni consecutivi, 2006 e 2007, ha esposto alla Galeria Metropolitana di Barcellona. Nel 2008 ha partecipato all’Olympic Fine Arts di Pechino e ha esposto Tohuwabohu alla Gesellshaft der Freunde Junger Kunst a Baden in Germania.