Marco Cingolani

Sala Testori – Speciale Sky Arte

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Giovedì alle 19,45 su Sky Arte è programmata la prima messa in onda del documentario che racconta l’intervento di otto artisti nel nuovo spazio che il Teatro Franco Parenti ha voluto dedicare a Giovanni Testori.
Lo spazio si affaccia sulla bellissima piscina Caimi, costruita nei primi anni 30 e oggi completamente recuperata grazie ad un intervento di cui si preso cura lo stesso Teatro diretto da Andrée Ruth Shammah. La sala è molto suggestiva, ed è divisa in tre navate da otto pilastri sui quali sono intervenuti gli artisti che hanno generosamente accettato di lasciare un importante segno nel nome di Giovanni Testori.

Si tratta di artisti tutti della stessa generazione, attivi su Milano e che in diverso modo si cono confrontati con la personalità di Testori. Massimo Kaufmann ha regalato una piccola installazione, posata su una lastra di vetro, che è un’interpretazione concettuale dell’Annunciazione. Giovanni Frangi ha fatto crescere un bosco dipinto sul pilastro a lui assegnato, mentre Paolo Iacchetti ha scelto un arabesco, non dipinto ma applicato sul muro; uomini macchia sono quelli dipinti da Alessandro Verdi, sotto il titolo di “forte fragile”; Velasco Vitali ha narrato in metafora la sua storia con testori sui quattro lati del suo pilastro; il minimalismo delicato di Angelo Barone, si confronta con l’intervento “poverista” di Luca Pignatelli: una seggiola la cui seduta è stata forata dal pilastro. Il vitalismo molto testoriano è invece la chiave con cui Marco Cingolani ha affrontato e risolto il suo pilastro.

Lo spazio è stato inaugurato lo scorso 19 settembre in occasione del primo incontro “arte CONTRO la corruzione” promosso da Casa Testori.

Marco Cingolani, LA STANZA DELL’OBBEDIENZA

Stanza 17

«Il basic istinct dell’artista è cambiare la pittura. A cambiare i soggetti e le immagini ci pensa già la società, cambiare la pittura è difficile, per questo ci vuole l’artista. Così il Pittore diventa Associato di Dio nel mistero della creazione.»
Marco Cingolani

«Marco Cingolani è un pittore che per tutta la vita ha posto la sua esistenza sotto il segno e il peso di una manualità vorticosa costante, al servizio di una pittura che non ha mai rinunciato ad avere un suo peso specifico. Un peso grave regge la pittura di Cingolani fatta di spessori e pennellate dense, di colori cupi e di materie forti. Egli cerca di costruire un mondo tattile dell’immaginario, dove le figure acquistano una tridimensionalità fatta interamente di pittura, carne, pelle incorporate dentro l’alveo del quadro. Perché il quadro è l’alveo specifico dentro cui si muovono le immagini, corposamente rimpinguate dalla sostanza del segno e del colore. Una pittura cosmica afferra i singoli particolari e li cala dentro il flusso del colore come continuo divenire.»
Achille Bonito Oliva

L’ARTISTA

Marco Cingolani è nato a Como nel 1961 e si è trasferito a Milano giovanissimo, dove ora vive e lavora. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha esordito nel 1989 alla Galleria Diagramma di Milano con la mostra Liquidare Duchamp. Nel 1993 ha esposto nella mostra Pentagono presso la Galleria Mazzoli di Modena, galleria con la quale stabilisce uno stretto rapporto di collaborazione che si riconferma con due esposizioni personali: Terra e cielo da sempre uniti nel 1995 e Di che colore sono? 51 quadri nuovi sui colori del Potere nel 2007. Dopo aver partecipato a numerose mostre collettive tra cui Una scena emergente nel 1991 al Museo Pecci di Prato e Due o tre cose che so di loro al PAC di Milano nel 1998, gli sono state dedicate importanti mostre antologiche presso prestigiose istituzioni pubbliche quali: Big – Bang a Palazzo Strozzi a Firenze, Stropicciarsi gli occhi alla Promotrice delle Belle Arti di Torino nel 2002 e La lunga notte di Paparazzo a Palazzo della Ragione a Mantova nel 2003. Artista molto attivo nel contesto culturale italiano, nel 2004 ha ideato una serie di mostre intorno al titolo SenzaSenza FamigliaSenza FreniSenza TruccoSenza DubbioSenza VeliSenza Tempo, allestite in spazi pubblici e in gallerie private organizzate con la volontà di riflettere sulla attuale situazione dell’arte. L’ultima personale Marco Cingolani, Percorsi della fede, si è tenuta nel 2009 presso la Boxart Gallery di Verona. Tre sue grandi opere sono state esposte nel padiglione italiano della Biennale di Venezia nel 2009.

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