Andrea Mastrovito
L’utilizzo della fotocopia ricorre spesso nel mio lavoro. Dopo aver fotocopiato l’intera galleria Analix Forever nel 2007, l’anno successivo mi ritrovai a New York, all’Italian Academy della Columbia University. Qui avevano questa bellissima (esteticamente) biblioteca, enorme, calda, accogliente: veniva voglia di sdraiarsi sui grandi divani e leggere libri tutto il giorno, non fosse che i volumi erano disposti a caso e mancava un indice, una catalogazione. Questo perché, pare, tutta la grande collezione di libri dell’Italian Academy era stata venduta (credo alla Columbia) ed il Governo Italiano soltanto dopo molti anni aveva pensato bene di inviare decine di scatoloni contenenti migliaia di libri sfusi, dalla letteratura alla storia dell’arte. Disposti lì uno accanto all’altro, i volumi erano sì bellissimi e nuovi (quasi tutti ancora incellophanati), ma praticamente inutilizzabili. Mi colpì molto il concetto di “facciata”, in cui il libro diventa oggetto d’arredamento (il fatto che le librerie dell’Academy fossero vuote, tempo prima, aveva fatto storcere riprovevolmente il naso a parecchi professoroni della Columbia che le osservavano passeggiando per la Amsterdam Avenue), e pertanto decisi di creare io stesso un indice dei libri, semplicemente fotocopiando tutta la biblioteca, pezzo per pezzo, e re-installando le fotocopie sui libri veri. Al contempo, per facilitare la fruizione della nuova libreria fotocopiata, rilegai due differenti copie di tutte le circa 1360 immagini utilizzate in due grossi cataloghi di due volumi l’uno. La metonimia così ottenuta, il contenente per il contenuto (la libreria DENTRO i libri), permetteva al visitatore di sfogliare rapidamente tutte le coste dei libri presenti nella biblioteca e trovare così, con meno difficoltà, il volume desiderato. Da qui l’idea di ri-costruire questa biblioteca “viaggiante” a Casa Testori: i files originali delle immagini sono stati riadattati alle misure della stanza che fungeva da studio per Giovanni Testori e i nipoti, e ne ricoprono le pareti simulando la presenza di libri e scaffali. Il fatto che questa biblioteca sia, per sua natura intrinseca fin dall’inizio, easy come, easy go, la rende particolarmente adatta ai muri di Casa Testori, dove Giovanni era solito tenere la sua vera biblioteca, ovvero i quadri della sua collezione che, una volta studiati e sviscerati, venivano prontamente sostituiti da nuove tele di diversi autori.