Stanza 7
Le immagini presentate fanno parte di un progetto più ampio che ha come protagonisti l’albero e l’orizzonte.
Il primo, nella sua verticalità , si propone come ponte spirituale tra cielo e terra.
Il secondo è indagato come punto di contatto vibrante tra un movimento ascensionale verso il cielo – che nel mio lavoro non è uno spazio secondario – e uno discendente, verso la terra osservata nella sua materia primordiale.
Lo sguardo, che attraversa l’orizzonte, da un lato si ritrae verso una qualche regione di me stesso, dall’altro spazia verso un immaginario alto e intangibile, l’oltre-orizzonte.
L’orizzonte, in quanto spazio di confine e collocato nella metà di ogni immagine, si presenta quindi come la linea mediana e strutturale dei quattro movimenti.
Lungo la linea di confine s’innalza la montagna. La sua base coincide con la terra, con ciò che è materico e manifesto, ma la sua altitudine la consacra a tutto ciò che è alto e si eleva verso uno spazio superiore.
Le fotografie presentate sono il frutto della ricomposizione di più scatti, di 9, 12, 15, 16, 20 o 25 immagini. Questa soluzione è stata dettata da una sfida stilistica, cioè quella di offrire un paesaggio il più vicino possibile all’architettura dell’immagine che solo il grande formato 20 x 25 può restituire.
Agostino Osio
Non direi Orizzonti, ma Incontri.
Gli incontri sono fondamentali per la vita: incroci che sono punti di svolta o prosecuzione di cammini già intrapresi.
L’incontro tra terra e cielo è sempre là, in un punto, su una linea statica.
A volte è la terra che si slancia, a volte è il cielo che scende, basso.
Il punto di contatto è fortemente immobile, senza tempo.
Attilio Maranzano
Agostino Osio è nato nel 1978 a Milano, dove vive e lavora.