L’Associazione Giovanni Testori mette alla prova Casa Testori con un progetto innovativo e mai tentato in Italia. La grande casa dell’intellettuale verrà infatti divisa in quattro spazi definiti, affidati a quattro giovani studiose chiamate a trasformare la propria tesi di laurea o dottorato in una mostra. Nasce così 4 curatrici per 4 maestri, un format innovativo in cui l’Associazione Testori, il suo staff e il suo comitato scientifico mettono a disposizione la propria esperienza perché quattro studi destinati a rimanere in un cassetto o comunque confinati in ambiti specialistici, possano trovare la meritata visibilità pubblica.
ALDO ROSSI. L’idea di abitare
a cura di Claudia Tinazzi (Verona, 1981), Politecnico di Milano. La definizione dello spazio dell’abitare attraverso alcuni progetti dell’architetto Aldo Rossi (1931-1997). Dalla casa al quartiere Gallaratese, ai progetti rimasti sulla carta per la Casa dello studente a Chieti, dalle Cabine dell’Elba alla Casa Abbandonata, il visitatore scoprirà in mostra il procedere di Rossi grazie alle fotografie di Gabriele Basilico e Luigi Ghirri, al materiale originale proveniente dalla Fondazione Aldo Rossi e attraverso i modelli architettonici fatti realizzare appositamente per la mostra.
ALBERTO MARTINI. Un rivoluzionario a fascicoli
a cura di Federica Nurchis (Bergamo, 1984), Università degli Studi di Milano. Alberto Martini (1931-1965): la storia breve e avvincente di un critico d’arte morto a 34 anni ma responsabile di una rivoluzione culturale. In un’ambientazione anni ’60, va in scena l’esito del “fatale” incontro tra Martini e Dino Fabbri (1922-2001) da cui nacquero, esattamente cinquant’anni fa, i fascicoli de I Maestri del Colore, che fecero della storia dell’arte un fenomeno di “massa”, non più riservata ad un’elite colta, ma distribuita in edicola, senza rinunciare a un alto livello scientifico e a uno straordinario apparato fotografico a colori realizzato ad hoc. In mostra, documenti originali provenienti dall’archivio Martini e una selezione di disegni, incisioni, sculture e dipinti degli amici artisti (Ottone Rosai, Mino Maccari, Renato Guttuso, Carlo Carrà, Gianfranco Ferroni, Emilio Tadini, Luciano Minguzzi, Mattia Moreni…), ma anche un rarissimo dipinto a olio attribuito da Martini a Medardo Rosso e lettere, saggi inediti, disegni originali e fotografie che danno conto dell’amicizia tra Alberto Martini, Giorgio Morandi e Alberto Giacometti.
GUIDO GUIDI. Il mio Carlo Scarpa
a cura di Giulia Lambertini (Reggio Emilia, 1983), Università Cattolica di Milano. Il fotografo Guido Guidi (1941), dall’inizio degli anni Sessanta, in un percorso conoscitivo che ad oggi non è ancora terminato, avvicina con la sua macchina fotografica l’opera dell’architetto Carlo Scarpa (1906-1978), suo primo e più importante maestro a Venezia. Grazie alle foto originali e ricche di appunti autografi, conservate al Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio (CISA) di Vicenza si compie
un viaggio sorprendente: dal Negozio Olivetti di Piazza San Marco, alla Gipsoteca Canoviana di Possagno, dal Museo di Palazzo Abatellis, che conserva la celebre Annunciata di Antonello da Messina, a quello di Castelvecchio a Verona, uno degli allestimenti museali più ammirati e copiati del mondo, fino al Complesso Monumentale Brion di San Vito di Altivole (TV), opera-testamento di Carlo Scarpa.
GIACOMO POZZI-BELLINI. Un fotografo tra arte e vita
a cura di Carlotta Crosera (Vigevano, 1980), Università degli Studi di Milano. L’opera di Giacomo Pozzi-Bellini (1907-1990), un grande fotografo e regista di documentari, è presentata grazie a una galleria di suoi ritratti fotografici, posti a raccontare una vita di amicizie e incontri con alcuni protagonisti della storia culturale del Novecento, tra cui: Eugenio Montale, Carlo Emilio Gadda, Vittorio De Sica, Emilio Cecchi, Alberto Arbasino, Jean Genet e Jean Renoir. In mostra, il documentario Il Pianto delle Zitelle (1939), l’unica testimonianza della sua attività come regista, è presentato nella versione originale (senza i tagli imposti dal fascismo) che gli valse il primo premio alla Mostra del Cinema di Venezia. A completare il ritratto, le grandi foto d’arte, destinate a diventare il terreno privilegiato degli esperimenti di Pozzi-Bellini e la storia per immagini del sodalizio con il critico Giovanni Testori, la cui visione delle opere d’arte, e quella della pittura in particolare, si lega profondamente a quella di Pozzi-Bellini.
Apertura: 18 ottobre 2013 – 6 gennaio 2014; gio/ven: 11.00-22.00 | sab/dom e festivi: 10.00-20.00
Giorni di chiusura: lun/mar/mer | 24-25 dicembre e 1 gennaio 2014
Casa Testori è in largo A.Testori 13, Novate Milanese (MI)
Info: 02.36.58.96.97 – info@casatestori.it