Stanza 20
«Quando sono stato invitato a partecipare a questa mostra è stato per me immediato quello che avrei realizzato: una stanza. La stanza porta con sé il concetto di tempo e mi è subito piaciuto pensare che qualunque stanza mi avessero assegnato, sarebbe stata una stanza dove in passato qualche bambino sicuramente vi aveva giocato, trascorrendo momenti felici. Non è per me importante verificarne la verità, per me è così… Nell’interno della stanza ho voluto dipingere le pareti con colori che per me esprimono gioia di vivere; dove c’è un bambino c’è sempre la felicità. Ecco, vorrei che chi entrasse nella stanza dei giochi potesse provare, anche per un solo istante, un momento di gioia. Se questo dovesse accadere avrei raggiunto il mio obbiettivo.»
Marco Casentini
«Lo affascina l’uso del colore nell’architettura, il concetto di geometria architettonica, in cui è una sorta di essenzializzazione, attraverso la quale i blocchi che compongono gli edifici sono da lui tradotti in rettangoli di colore. È un processo di smantellamento degli orpelli, delle inutili sovrastrutture, che non fanno che complicare le cose, che appesantire lo scheletro dell’opera. L’operazione di riduzione ai minimi dello spazio architettonico, che ha in sé un portato morale, da intendersi ovviamente in senso ampio, porta ad una sorta di sospensione del tempo, di sapore metafisico. Sospensione che comporta ad un silenzio intrinseco e che si pone di volta in volta in rapporto con i colori forti della contemporaneità, dando vita ad un equilibrato ossimoro di natura linguistica e speculativa.»Angela Madesani
L’ARTISTA
Marco Casentini è nato a La Spezia nel 1961. Vive a Los Angeles. Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Carrara nel 1983 ha tenuto la sua prima personale presso la Galleria Nanu di Lucerna. Ha compiuto numerosi viaggi in Europa e in America. Nel 1997 ha realizzato il suo primo wall painting al MAPP, Museo d’Arte Paolo Pini di Milano. Al 1998 risale la sua prima mostra negli Stati Uniti, presso la Ruth Bachofner Gallery di Santa Monica, dove ritorna nel 2002, nel 2003 e nel 2005. Contemporaneamente ha collaborato con le gallerie Brian Gros Fine Arte di San Francisco, Scott White Contemporary Art di La Jolla e Klein Art Works di Chicago. Nel 2004 ha partecipato alla mostra Paint on Metal al Tucson Museum of Modern and Contemporary Art in Arizona e nello stesso anno ha esposto al Museum für Konkrete Kunst di Ingolstadt in Germania. Nel 2005 ha ricevuto il premio della fondazione Pollock-Krasner di New York. Nel 2008 il Museum für Konkrete Kunst di Ingolstadt e il Torrance Art Museum in California hanno ospitato una sua personale. È stato invitato ad esporre al Bakersfield Museum of Art di Bakersfield in California nel 2010.