Author: Alessandro Frangi

A rischio della vita

di Giovanni Testori
“L’Espresso” 9 novembre 1975

Sull’atroce morte di Pasolini s’è scritto tutto; ma sulle ragioni per cui egli non ha potuto non andarle incontro, penso quasi nulla. Cosa lo spingeva, la sera o la notte, a volere e a cercare quegli incontri? La risposta è complessa, ma può agglomerarsi, credo, in un solo nodo e in un solo nome: la coscienza e l’angoscia dell’essere diviso, dell’essere soltanto una parte di un’unità che, dal momento del concepimento, non è più esistita; insomma, la coscienza e l’angoscia dell’essere nati e della solitudine che fatalmente ne deriva. La solitudine, questa cagna orrenda e famelica che ci portiamo addosso da quando diventiamo cellula individua e vivente e che pare privilegiare coloro che, con un aggettivo turpe e razzista, si ha l’abitudine di chiamare “diversi”. Allora, quando il lavoro è finito (e, magari, sembra averci ammazzati per non lasciarci più spazio altro che per il sonno e magari neppure per quello); quando ci si alza dai tavoli delle cene perché gli amici non bastano più; quando non basta più nemmeno la figura della madre (con cui, magari, s’è ingaggiata, scientemente o incoscientemente, una silenziosa lotta o intrico d’odio e d’amore) e si resta lì, soli, prigionieri senza scampo, dentro la notte che è negra come il grembo da cui veniamo e come il nulla verso cui andiamo, comincia a crescere dentro di noi un bisogno infinito e disperante di trovare un appoggio, un riscontro; di trovare un “qualcuno”; quel “qualcuno” che ci illuda, fosse pure per un solo momento, di poter distruggere e annientare quella solitudine; di poter ricomporre quell’unità lacerata e perduta. Gli occhi, quegli occhi; la bocca, quella bocca; i capelli, quei capelli; il corpo, quel corpo; e l’inesprimibile ardore che ogni essere giovane sprigiona da sé, come se in esso la coscienza di quella divisione non fosse ancora avvenuta, come se lui, proprio lui, fosse l’altra parte che da sempre ci è mancata e ci manca. Mettere di fronte a queste disperate possibilità e a queste disperate speranze íl pericolo, fosse pure quello della morte, non ha senso. Io penso che non s’abbia neppure il tempo per fare di questi miseri calcoli; tanto violento è il bisogno di riempire quel vuoto e di saldare o almeno fasciare quella ferita. Del resto, chi potrebbe segnalarci che dentro quegli occhi, dentro quella bocca, quei capelli e quel corpo, si nasconde un assassino? Nella mutezza del cosmo queste segnalazioni non arrivano; e anche se arrivassero, torno a ripetere che quell’angoscia risulterebbe ancora più  forte e ci vieterebbe d’intendere. Si parte; e non si sa dove s’arriva. Per sere e sere, una volta avvenute l’incontro, l’illusione riprecipita in se stessa. Ma nella liberazione fisica s’è ottenuta una sorta di momentanea requie: o pausa; o riposo. La sera seguente tutto riprende; giusto come riprende il buio della notte. E così gli anni passano. La distanza dal punto in cui  l’unità perduta è diventata coscienza si fa sempre maggiore, mentre sempre minore diventa quella che ci separa dal reingresso finale nella “nientità” delle sue implacabili interrogazioni. Le ombre, allora, s’allungano; più difficile si rende  la possibilità che quell’incontro infinite volte cercato, finalmente si verifichi; più difficile, ma non meno febbricitante e divorante. La vicinanza della morte chiama ancora più vita; e questo più o troppo di vita che cerchiamo fuori di noi, in quegli incontri, in quegli occhi, in quelle labbra, non fa altro che avvicinare ulteriormente la fine. Così chi ha voluto veramente e totalmente la vita può trovarsi più presto degli altri dentro le mani stesse della morte che ne farà strazio e ludibrio. A meno che il dolore non insegni la “via crucis” della pazienza. Ma è una cosa che il nostro tempo concede? E a prezzo di quali sacrifici, di quali attese o di quali terribili e sanguinanti trasformazioni o assunzione di quegli occhi e di quelle labbra?

MotoTeatro – Arte sotto le stelle

con Federica Fracassi
percorso di testi a cura di Giuseppe Frangi
organizzato da Teatro deSidera Oscar

Lunedì 19 luglio, ore 21:30
Nel Giardino di Casa Testori
INGRESSO GRATUITO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

Lo spettacolo

Per trenta settimane Federica Fracassi ha accompagnato le dirette del Lunedì di Casa Testori con le letture di alcune tra le più belle pagine d’arte di Giovanni Testori. Si tratta di pagine in gran parte tratte dai tanti interventi “militanti” pubblicati nell’arco di quasi 20 anni di collaborazione con il Corriere della Sera, dal 1975 al 1993.

All’interno della stagione estiva di MotoTeatro Oscar, lunedì 19 luglio, Federica Fracassi offrirà nel giardino di Casa Testori, un florilegio di questi testi, partendo dal primo dedicato a Bernardino Luini, fino all’ultimo per Francis Bacon. Una cavalcata attraverso grandi artisti e i loro capolavori che le parole di Testori ci restituiscono, facendoci condividere le sue passioni e la sua travolgente capacità di sguardo. Il tutto attraverso la voce di Federica Fracassi, attrice, premio Hystrio 2021, ben abituata a frequentare la scrittura di Testori. Si potrà ascoltare ma anche vedere: durante la lettura nel giardino di Casa Testori, le immagini le opere verranno infatti proiettate in modo molto scenografica sulla facciata della Casa.

Per prenotare:
Eventbrite.it

THE MILLENNIUM CHAIR

Andrea Bianconi
A cura di Giuseppe Frangi
In collaborazione con Casa Testori e Città di Vicenza
Fondazione Coppola – Torrione di Vicenza
17 Luglio 2021

Essere soli contiene la luce.
La partenza custodito da Palladio pensieroso… La vestizione, un bandana da guerriero sulla fronte… Un rito intimo cercando un grande rito collettivo. La coscienza che un gesto vale più di una parola. Un percorso in un corso, Palladio… Davanti a me uno spazio deserto, dietro me una poltrona sulle spalle di 20 kg… Le persone, insieme ed assieme verso una luce che accende il buio. D’un tratto un suono invade il corso, avvolge tutti noi e ci conduce come una calamita verso la tromba… La tromba di Diego a metà tra la terra e il cielo… Avevo l’emozione che mi riempiva il cuore ed ero avvolto da pace e gioia. Dopo tanti mesi ero sereno. Un arcobaleno alle spalle in un cielo tiepolesco. La salita, i 186 gradini, lo sforzo era nulla rispetto il sentimento. Ho fatto i gradini con sentimento sentendo il suono di Diego che Invadeva il fuori e il dentro. Arrivato alla cima, nella lanterna, con Antonio abbiamo premuto il bottone, acceso la torre, illuminato la città, erano le 20 e 58, l’esatto momento in cui il sole tramontava. 
Raccontare la performance è come viverla da fuori pur restando dentro. 
Le idee portano luce e la luce porta idee.
Siamo tutti luce.

Andrea Bianconi

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Il viaggio di Sit Down To Have An Idea di Andrea Bianconi è approdato il 17 luglio 2021 nel cuore di Vicenza per la performance The Millennium Chair, realizzata da Fondazione Coppola in collaborazione con Casa Testori. La poltrona delle idee ha raggiunto il Torrione di Porta Castello, fortificazione medievale e monumento-simbolo, per secoli inaccessibile al pubblico, oggi tornata a nuova vita grazie alla Fondazione Coppola che ne ha fatto uno spazio per il contemporaneo. Una performance – a cura di Giuseppe Frangi – molto intensa, pensata da Bianconi per ripartire dopo l’ennesimo stop dovuto alla pandemia. 
La poltrona, che per l’occasione è stata ribattezzata The Millennium Chair, è stata al centro della processione. Un tragitto breve su un tracciato che ha trasmesso tanta intensità, perché collega due luoghi molto suggestivi: la piazza della Basilica palladiana (punto di partenza) e il Torrione. Andrea alle 20:00, da solo con la sua poltrona in Piazza dei Signori, ha aspettato, in una sorta di raccoglimento silenzioso. Alle 20:30, dopo essersi caricato la poltrona in spalla, è partito alla volta del Torrione, in una marcia che da piazza dei Signori è arrivata fino a Porta Castello insieme al pubblico. Alle 21:00 ha avuto inizio la vera performance: con l’aiuto di una imbracatura, l’artista è salito fino in cima alla lanterna. Una salita lenta e faticosa, su 146 ripidi scalini, fino a 41 metri di altezza, quasi a simboleggiare lo sforzo richiesto a tutti per riaprirsi alla speranza. Posizionata la poltrona – che rimarrà come installazione permanente sulla lanterna della Torre – Bianconi ha azionato un fascio di luce sulla città, messaggio di fiducia e speranza dopo il lungo periodo buio. 
L’impresa è stata accompagnata dalle note del trombettista Diego Ruvidotti, solista e compositore che ha collaborato con diversi artisti e registi per i quali ha scritto le colonne sonore dei film, come Ricordati di me di Gabriele Muccino, oltre a pubblicare numerosi dischi di successo. 
Dalle 21:00 chiunque è potuto salire sul Torrione, sedersi sulla poltrona e, soprattutto, attivare il faro, riprendendo così l’antica funzione per cui la torre era stata costruita nel XII secolo, vedetta e fanale foriera di messaggi. 
«Questa volta non saremo solo diffusione di idee, ma anche di luce, la luce che occuperà il tutto dopo questo lungo periodo di buio» spiega Andrea Bianconi «E per questo voglio che anche altri dopo di me salgano sul Torrione, si siedano sulla poltrona e lancino altri fasci di luce: è una chiamata, un invito a prendere consapevolezza che ogni uomo con la sua presenza e attraverso la sua azione può portare la luce». E soprattutto, il messaggio è provocare idee nuove, per ripartire e rinascere, costruire una condivisione migliore, nella speranza di essere finalmente usciti dall’incubo mondiale della pandemia. «Avere un’idea è tutto e forse mai come in questo momento saranno necessarie» afferma l’artista. 
Per il curatore, Giuseppe Frangi The Millennium Chair a Vicenza diventa quasi un rito per dare forza alla città, perché le città si riaccendono con la “luce” delle idee. In questo caso è necessario un passaggio: la salita sulla Torre, un atto di fatica, che è premessa ad una “liberazione”. Dopo di lui, il pubblico presente ha potuto farlo, salire sulla lanterna singolarmente e accendere a propria volta il faro sul Torrione, nel cielo della città. 

L’ARTISTA

Andrea Bianconi, nato nel vicentino nel 1974, vive e lavora tra Vicenza e New York. Il progetto Sit Down To Have An Idea, la poltrona delle idee, è un viaggio iniziato a gennaio del 2020 a Bologna in occasione di Artefiera e sempre a Bologna al Teatro Duse, proseguito dopo sulle Dolomiti, a Cima Carega, e poi a Tropea, a Colletta di Castelbianco, a Chiampo e ora a Vicenza.

DIDATTICA CON CASA TESTORI

DIDATTICA AD ARTE

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ARTE CON CASA TESTORI
L’arte e la letteratura possono insegnare a vedere nuove strade, a spingere lo sguardo in luoghi inaspettati, a scoprire connessioni, a creare legami, a inventare nuovi mondi. In ognuna di queste sorprendenti esperienze l’arte finisce per farci scoprire qualcosa in più di noi stessi e degli altri. Il programma educativo di Casa Testori propone attività che, a partire dalle opere d’arte e dagli scritti di Giovanni Testori conducano gli studenti ad una vera esperienza personale di appropriazione e riflessione su se stessi e sul mondo che li circonda, a collegare ciò che apprendono con ciò che vedono, a fare esperienza e riconoscersi in ciò che studiano, ad essere consapevoli delle proprie conoscenze strutturandole in competenze.

OFFERTA DIDATTICA SCUOLE 2021/22
I percorsi vengono progettati per le scuole di ogni ordine e grado, cercando di strutturare la proposta perché sia di stimolo, completamento o consolidamento degli argomenti trattati in classe dai docenti, offrendo alla scuola strumenti e risorse integrativi a quelli tradizionali nelle modalità, nel metodo e nei contenuti ma non nei temi, che saranno invece quelli necessari allo svolgersi del programma curricolare.

I progetti educativi di Casa Testori possono prevedere un solo appuntamento su un tema scelto tra quelli proposti o più appuntamenti strutturati come un percorso che comprendano più temi o lo sviluppo in più ambiti dello stesso.Gli appuntamenti si svolgono in presenza presso casa Testori o eventualmente online.

In caso della scelta di un percorso di più appuntamenti alcuni possono essere svolti dal nostro esperto anche presso la scuola, secondo la scansione che verrà concordata con gli insegnanti.

L’insegnante può scegliere tema e modalità in base alle sue esigenze.

MODALITÀ
Visita guidata: la visita guidata della durata di circa 60 minuti si svolge in forma narrativa, dialogica e interrogativa. Fornisce informazioni, suggestioni e spunti di riflessione a partire dall’osservazione dell’opera in connessione col suo contesto. La visita può essere svolta anche online grazie all’utilizzo di piattaforme dedicate e alla proiezione di immagini e contenuti visuali, accompagnati dalla narrazione dell’esperto.

Visita Interattiva: la visita interattiva si svolge fornendo ai partecipanti schede con attività guidate, materiali da osservare, manipolare e indagare. L’attività si svolge nelle sale della Casa man mano che la narrazione del percorso procede. Questo tipo di visita è partecipativa e permette di fare immediati confronti e associazioni e di non ragionare in astratto su materiali e tecniche. La visita, anche in modalità online, diviene un’esperienza vissuta in comunità e socialità.

Visita e laboratorio: la visita con laboratorio è scandita in due momenti. Nel primo, della durata di 45 min circa, i partecipanti verranno guidati tra le opere e invitati a osservarne caratteristiche, temi, soggetti e colori, parole, testi, libri. Nella visita verranno messi in evidenza quegli aspetti che poi saranno concretizzati nell’esperienza laboratoriale. Il laboratorio, della durata di almeno 45 minuti e svolto successivamente al momento di visita, utilizza l’approccio creativo e speculativo per puntualizzare e personalizzare i contenuti appresi durante la visita. La visita laboratorio può essere svolta anche in modalità online.

La durata della visita-laboratorio può essere estesa a secondo dell’età dei partecipanti e degli obiettivi del laboratorio concordati con gli insegnanti.

TEMI 
Scuola dell’infanzia
Nei percorsi vengono approfonditi, con visite interattive e laboratori pratici:
• Colore
• Forma
• Schema corporeo ed espressione di sé attraverso l’osservazione
• Uso dei sensi in rapporto con la materia e lo spazio
• Confronto tra opere d’arte e realtà
• Espressione corporea e movimento

Scuola Primaria
Nei percorsi vengono approfonditi, con visite dialogiche, interattive e laboratori pratici:
Percorso Parola/letteratura
• Descrizione narrativa
• L’invenzione di una parola
• Definire la parola con le parole

Percorso Immagine/arte
• Materia e colore
• Forma e composizione
• Raccontare con le immagini
• Le immagini come forma narrativa

Scuola secondaria di primo grado
Nei percorsi vengono approfonditi, attraverso visite dialogiche e interattive:
Percorso Parola/letteratura
• Scrittura creativa
• Descrizione critica
• Le figure retoriche
• I generi

Percorso Immagine/arte
• I generi, paesaggio, ritratto
• Astrazione e realtà
• L’immagine e il simbolo
• Il Novecento secondo Testori: percorso interdisciplinare tra storia, arte e letteratura

viste con gli occhi e le parole di Giovanni Testori

Scuola secondaria di secondo grado
Nei percorsi vengono approfonditi, attraverso visite dialogiche e interattive, laboratori:
Percorso Parola/letteratura
• Scrittura creativa
• Vedere con le parole

Percorso Immagine/arte
• Grafica ed editoria
• Il Novecento secondo Testori: percorso interdisciplinare tra storia arte e letteratura
viste con gli occhi e le parole di Giovanni Testori
• Testori racconta la storia dell’arte

COSTI
SCUOLE visita guidata 60 min. 100,00€ 
SCUOLE visita guidata 90 min. 120,00€ 
SCUOLE visita guidata 120 min. 150,00€ 
SCUOLE visita interattiva 90 min. 140,00€ 
SCUOLE visita interattiva 120 min. 160,00€ 
SCUOLE visita + lab. 90 min. 150,00€ 
SCUOLE visita + lab. 120 min. 180,00€

PRENOTAZIONI
È possibile prenotare le attività didattiche scrivendo all’email francescaponzini@casatestori.it o telefonando al numero 02 36586877.

Le proposte educative di Casa Testori sono a cura di AMBARABART.

Michele Bonuomo. I miei anni con Beuys

Dopo il lungo ciclo online dei Lunedì di Casa Testori, si torna agli incontri dal vivo. Il 1° luglio Casa Testori propone un dialogo con Michele Bonuomo, giornalista, direttore del mensile “Arte”, e storico collaboratore di Joseph Beuys

Bonuomo è stato il testimone privilegiato di tutta la stagione napoletana del grande artista tedesco, di cui ricorrono i cent’anni dalla nascita. È stata una stagione di straordinaria vitalità, nella città. Ha scritto Bonuomo: «Da Beuys abbiamo imparato che l’arte è di tutti; che ogni gesto, se dettato da consapevolezza, è un gesto di libertà; che la rivoluzione siamo noi. Abbiamo imparato che c’è molta più arte nel rispetto della Natura che nella lunga serie di trattati teorici a nostra disposizione»
L’incontro si è tienuto nel giardino di Casa Testori, alle 18,30.

“Per Morandi”

La rosa che si disfa,
la margherita che non è appassita,
quella che appassirà,
la margherita che è di già finita,
il papavero che al fiato
levissimo cadrà,
l’ombra dei vasi
che non fa rumore,
la primula trepida, smarrita,
il gemere della foglia
che è ferita
parallelo al gemere
della paziente vita,
lo spazio che sgretola la mente,
la lunga crepa, la silente,
il tarlo
– come amarlo
se non sapendo
che anche l’ossa di noi
piano piano roderà
come i tuoi fiori?

La cenere, la luce,
la timida bellezza che non ha confronto,
l’alba,
il tramonto
di questi dedicati fiori
alla vita e alla morte
e le porte,
le porte che disserri e sigilli
senza che il cardine strida,
si lamenti,
i cari vivi,
i morti,
gli stremati venti…

Giovanni Testori, Per Morandi (1981)

Lunedì di Casa Testori. Ep.31

Puntata 31, lunedì 21 giugno 2021, ore 21.15

I segreti dei Morandi, De Pisis e Morlotti in mostra a Casa Testori

È un piacere dedicare l’ultima puntata di questo ciclo dei Lunedì di Casa Testori alla mostra che verrà inaugurata tra le “nostre” mura novatesi tra pochi giorni, sabato 26 giugno. Sarà una serata speciale, che permetterà di conoscere in anteprima tre opere chiave del Novecento eccezionalmente in mostra. Tre artisti molto amati da Testori, occasione per lui di esprimere la propria fulminea capacità critica su tre fronti diversi che lo hanno caratterizzato: la poesia, la critica militante e quella giornalistica. Tre diversi modi di intendere la “Curatela”: il tema della mostra che accomuna anche i tre giovani artisti, partiti da queste tele per elaborare e installare la propria opera a Casa Testori.

A presentarci i tre dipinti saranno altrettanti importanti studiosi: Flavio Fergonzi, Scuola Normale Superiore di Pisa, ci introdurrà ai Fiori di Giorgio Morandi, provenienti dalla Casa Museo Boschi di Stefano, Paolo Campiglio, Università degli Studi di Pavia e Comitato di Curatela dell’Associazione Filippo de Pisis, illustrerà la grande Natura morta con lepre di Villa Necchi Campiglio e Francesco Guzzetti, autore di un recentissimo volume dedicato a Ennio Morlotti ce ne presenterà Collina a Imbersago, il grande dipinto donato da Testori ai Musei Civici di Milano e ora al Museo del ’900.

Per questa puntata speciale la consueta lettura di Federica Fracassi non poteva che essere dedicata a tre brani dedicati agli artisti presentati, strettamente legati alle opere ed espressione dell’inaspettato taglio critico di Giovanni Testori.

I Lunedì di Casa Testori. Ep.30

Puntata 30, lunedì 7 giugno, ore 21.15

Luca Lo Pinto e la nuova scena artistica romana

La puntata numero 30 dei Lunedì di Casa Testori si occupa di un fenomeno sorprendente: il fermento e la vitalità che caratterizzano questa stagione di Roma. A coordinare la puntata c’è uno dei più attenti osservatori delle tendenze artistiche nella Capitale, Lorenzo Madaro. Primo ospite sarà Luca Lo Pinto, direttore del Macro, il Museo comunale dedicato al contemporaneo, un museo “in movimento”, con un palinsesto che cambia in continuazione. «Roma è una città con un grande potenziale dove la sottocultura da sempre è più vivace e immaginativa del panorama istituzionale», ha detto Lo Pinto per spiegare quello che sta maturando nella città. «Per quello che mi riguarda la prima urgenza che sento è quella di ripensare che cosa sia oggi il museo. Credo che “Macro Asilo” lo abbia fatto ponendosi in antitesi, contro il sistema dell’arte predominante: l’idea di una macchina discorsiva incessante con un palinsesto quotidiano di incontri è molto interessante. Mentre il “Museo per l’Immaginazione Preventiva” non si pone contro il museo, al di fuori di esso, ma vuole provare a ripensarlo da dentro». A seguire avremo Gaia Bobò e Andrea Polichetti, tra i promotori di Spaziomensa, una delle nuove realtà di condivisione tra artisti. Infine Giuseppe Garrera, collezionista, curatore e responsabile del Master in Economia e Management dei Beni Culturali del Sole 24ore a Roma.

La puntata si chiuderà con la consueta lettura di Federica Fracassi: questa volta a tema c’è un grande attore come Carmelo Bene al quale nel 1973 Giovanni Testori aveva rivolto un invito a immaginare un “Amleto” a quattro mani. Sull’asse Milano-Roma.

I Lunedì di Casa Testori. Ep.29

Puntata 29, lunedì 7 giugno, ore 21.15

Si intitola “Incursioni”. È il nuovo libro di Salvatore Settis, uno dei più grandi conoscitori dell’arte classica, ha dedicato ad un tema affascinante: il “divorzio” tra arte contemporanea e arte del passato. È quello che è stato definito il “paradigma della frattura”. Settis da sempre è un frequentatore curioso e in tanti casi anche profondamente coinvolto, della scena contemporanea. Sono appunto quelle “Incursioni” raccontate in questo libro che vanno da Marcel Duchamp a Bill Viola, da William Kentridge a Giuseppe Penone. Sono spostamenti dal terreno d’elezione dello studioso in cui si riconosce un filo conduttore: quello di un «approccio, forse nel “metodo”, certo nella fiducia di “trovare”», come scrive lo stesso Settis nell’introduzione al libro, edito da Feltrinelli. Per i Lunedì di Casa Testori, l’autore del libro dialogherà con Giovanni Agosti, anche lui storico dell’arte, che ha alimentato il suo sguardo con assidue frequentazioni della scena contemporanea.

La puntata verrà chiusa con un omaggio a Giambattista Moroni, il grande artista bergamasco di cui quest’anno ricorrono i 500 anni dalla nascita. Federica Fracassi leggerà una pagina tratta da un volumetto “militante” che Testori aveva voluto per rilanciare il valore della produzione sacra dell’artista, concentrata in particolare nella sua valle, la Valseriana.

I Lunedì di Casa Testori. Ep.28

Puntata 28, lunedì 31 maggio, ore 21.15

“La Verità di Michelangelo Pistoletto. Dallo Specchio al Terzo Paradiso è il titolo della mostra che il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona dedica al grande maestro, protagonista della stagione dell’Arte povera. Una mostra che ripercorre tutto l’arco dell’attività di Pistoletto e che prevede due interventi site specific, uno dei quali nel parco del “mitico” Monte Verità, sopra Ascona. Ne parleremo ai Lunedì di Casa Testori, con lo stesso Michelangelo Pistoletto, Alberto Fiz e Mara Folini, direttrice del Museo.

Si resta ad Ascona anche per la consueta lettura testoriana di Federica Fracassi: protagonista Giovanni Serodine, grande artista caravaggesco, e le pagine che Testori dedica alla sua casa asconese e agli stucchi che lui stesso realizzò sulla facciata.

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