Author: Alessandro Frangi

OPEN CAMP 2023

CAMPUS ESTIVO A CASA TESTORI

In collaborazione con Ambarabart
Da lunedì 4 a venerdì 8 settembre

Entrata 8:30-9:00 / Uscita 17:30-18:00 

Dal 4 all’8 settembre ti aspettiamo a Casa Testori per vivere insieme gli ultimi giorni prima dell’inizio della scuola tra attività di arte e di lingua inglese. Ogni giorno sarà dedicato a una serie di esplorazioni e laboratori d’arte e di inglese per imparare ad osservare, a raccontare e per praticare l’inglese tra tanti giochi e attività.

I bambini e ragazzi dai 6 agli 11 anni saranno accolti da educatori esperti che li condurranno in una serie di avventure tra le opere d’arte e il giardino della casa, cimentandosi in laboratori creati per loro da artisti che ne sono stati ospiti e ogni giorno ci sarà l’intervento di un insegnante madrelingua di Edukids. Non sono richieste competenze pregresse ma semplicemente una grande voglia di partecipare!

Tariffa piena (lun.-ven.): € 160,00 pranzo escluso
Tariffa ridotta (lun.-ven.): € 130,00 dal secondo fratello iscritto e in caso di riduzioni
* tariffa ridotta per figli e nipoti dei soci di Casa Testori, figli e nipoti dei dipendenti e collaboratori della Testori S.p.A. e associati Ambarabart.

Per informazioni e prenotazioni: scoprire@casatestori.it 351 6248544

Le quote comprendono:
• la presenza costante dell’operatore
• attività in museo e in giardino
• materiale per i laboratori
• assicurazione

Ogni bambino dovrà avere con sé:
astuccio con matita grafite, matite colorate, pennarelli, forbici, colla (stick e vinilica)
pennelli, acquerelli e tempere
merenda e pranzo al sacco
una borraccia per l’acqua
un telo pic-nic o simili per le attività all’aperto
un cambio completo per ogni evenienza
un asciugamano personale
crema solare
crema antizanzare e dopo puntura
scatola porta oggetti formato almeno A4 per riporre i propri lavori durante la settimana

Il costo non comprende qualsiasi altra cosa non espressamente elencata.

VISITA


Casa Testori rimarrà chiusa dal 2 al 26 agosto, riaprirà martedì 27 agosto secondo i consueti orari.

ORARI

MOSTRE
Martedì – Venerdì: 10.00-13.00; 14.30-18.00
Sabato: 14.30-19.30 | Domenica e Lunedì: chiuso
Orario estivo dal (15 al 28 luglio)
Martedì – Venerdì: 10.00-13.00; 14.30-18.00
Sabato, Domenica e Lunedì: chiuso

BIBLIOTECA D’ARTE GIOVANNI TESTORI
Mar-Ven 10.00-13.00; 15.00-18.00 

COME RAGGIUNGERCI

Treno:
Ferrovie Nord da Cadorna fermata Novate Milanese (12 min)
Passante Ferroviario (S1 tratta Lodi-Saronno)

Autobus
Linea 89 fermata M3 Comasina – fermata Vittorio Veneto.

Treno Testori

“Treno Testori” è un’azione teatrale a cura di Casa Testori con otto giovani attori, guidati dal regista Andrea Chiodi che si svolge su due carrozze storiche, come quelle che lo scrittore-pendolare prendeva ogni mattina. Al cuore dell’azione teatrale le pagine del Fabbricone, ambientate nella Milano attraversata dai binari delle Ferrovie Nord. Il viaggio avviene tra le stazioni di Novate e Milano Cadorna e viceversa.

In collaborazione con Trenord.

Sabato 13 maggio 2023
Con partenze dalla Stazione di Novate Milanese
alle ore 14:25 e alle ore 16:25

Con partenze dalla Stazione Milano Cadorna
alle ore 15:30 e alle ore 17:30

La dolcezza furente del Treno Testori

di Davide Dall’Ombra

Non è stato facile trattenere le emozioni seduti sul raso rosso di quelle carrozze storiche. I cinquecento fortunati che da Novate Milanese a Milano Cadorna, o viceversa, han potuto rivivere l’esperienza della tratta percorsa ogni giorno da Testori sono stati sopraffatti dalle sue parole. Dal Fabbricone sono usciti gli animi della Redenta e del fratello Gino, della Schieppati e del figlio Sandrino. Personaggi umanissimi e struggenti che hanno ripreso corpo grazie a giovani attori di talento: dolci e furenti nella parola, indomiti e indifesi nel percorre i corridoi come anime inquiete. Arrivati a Novate, costeggiando a piedi gli stessi binari – lungo i muri ridipinti a festa per l’occasione – i passeggeri sono approdati a Casa Testori, per scoprire chi è lo scrittore delle periferie, grazie alla mostra Fotoromanzo Testori.
Un grazie speciale al regista Andrea Chiodi e agli attori.
Qui trovate il giornale consegnato a ogni passeggero, per scoprire i protagonisti: il treno storico, il regista, i giovani attori, i personaggi del Romanzo, come i dovuti ringraziamenti a chi ha sostenuto questa straordinaria iniziativa, in primis Trenord, Ferrovie Nord e il Comune di Novate Milanese.

Il servizio fotografico è di ©Gabriele Capelli

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CENTENARIO GIOVANNI TESTORI

©P. Raffaeli


IL CENTENARIO GIOVANNI TESTORI

Il 12 maggio di 100 anni fa nasceva Giovanni Testori, intellettuale fuori dagli schemi, che con la sua vastissima e appassionata attività ha toccato tantissimi ambiti creativi, dalla letteratura al romanzo, dal teatro alla storia dell’arte, dal giornalismo alla poesia. È un intellettuale che proprio per la sua trasversalità continua ad affascinare e a suscitare un interesse da parte di tanti. «Lo dimostra la sorprendente ricchezza di iniziative che caratterizzano questo anno testoriano e l’importanza dei personaggi che si sono coinvolti o proposti», afferma Giuseppe Frangi, presidente dell’Associazione Giovanni Testori, titolare dei diritti e dell’eredità dello scrittore. 

Centenario Giovanni Testori” è un palinsesto di iniziative, a Milano e in città italiane, coordinate dall’Associazione Giovanni Testori – che dal 1998 favorisce gli studi, tutela l’Archivio e la grande biblioteca d’arte di Giovanni Testori – , da Casa Testori Associazione Culturale, che dal 2009 gestisce la dimora dello scrittore trasformandola in hub culturale specializzato nella produzione e nella valorizzazione dell’arte del ’900 e contemporanea e dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Giovanni Testori, voluto da 40 personalità di alto profilo, tra le quali docenti universitari, direttori di importanti musei e teatri. 

Per scoprire tutte le iniziative del palinsesto “Centenario Giovanni Testori” clicca qui.

FOTOROMANZO TESTORI. Immagini di una vita

Un progetto di Casa Testori
Casa Testori
4 marzo – 28 luglio 2023

Video di Stefano Cozzi

Ha aperto al pubblico la mostra FOTOROMANZO TESTORI Immagini di una vita, nelle stanze di Casa Testori, dimora di uno dei più importanti protagonisti della vita culturale del secondo ’900, di cui nel 2023 si celebra il Centenario della nascita. La mostra è stata il frutto del grande lavoro di ricerca negli archivi di agenzie, teatri, giornali, fondazioni e musei realizzato dall’Associazione Giovanni Testori e da Casa Testori in questi anni. Un’esplorazione che ha fatto emergere uno straordinario patrimonio di fotografie capace di documentare la vita di Testori privata e nelle sue diverse vesti di scrittore, drammaturgo, critico d’arte, pittore…Il risultato è stato un racconto che si sviluppava come un romanzo per immagini, molto coinvolgente, perché il Testori pubblico e quello privato stanno sempre su unico registro: davanti all’obiettivo Testori comunica la stessa energia, passione e carica affettiva. Per questo il percorso si è sviluppato lasciando che i due piani si intreccino. Come nel caso delle fotografie con i famigliari nella grande casa di Novate Milanese, che svelano un approccio alle relazioni all’insegna della simpatia e dell’informalità, che emergono anche negli scatti della sfera pubblica.

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Installation view ©Michele Alberto Sereni

Il racconto di Fotoromanzo Testori non a caso iniziava con alcune immagini che ritraevano lo scrittore con la madre Lina, figura chiave nella sua vita, che tante volte torna nelle sue opere letterarie e teatrali. Dalle ricerche, sono emersi materiali di famiglia sorprendenti come un album di fotografie scattate il 6 gennaio 1957 a Lasnigo (CO), paese natale di Lina nel Triangolo Lariano. Gli abbracci, i brindisi, i sorrisi si mescolano a sguardi venati di malinconia verso quel paesaggio invernale, così caro a Testori. “Navigare in acque borromaiche” è il titolo posto in mostra a un servizio fotografico realizzato nel 1948, dove Testori posa con il padre Edoardo tra i giardini dell’Isola Bella e sulle sponde del Lago Maggiore. Una sequenza che sembra quasi finalizzata alla costruzione di un book per sé stesso. La vita famigliare è documentata anche da festosi video in super 8 proiettati nel salone della Casa.

Nella sezione “Città culla” emerge la ricchissima serie di immagini che accompagnano l’uscita dei “I segreti  di Milano”, la prima grande avventura narrativa e teatrale di Testori. In questi scatti si scopre lo scrittore in una sequenza estiva, in maniche di camicia sul ponte della Ghisolfa e in via Mac Mahon, e poi d’inverno, con il cappotto al Parco Sempione, mentre gioca con le sbarre delle cancellate come se si trovasse in prigione (erano i giorni del clamoroso sequestro de “L’Arialda”), o mentre posa tra le case di ringhiera insieme a Franca Valeri, che nel 1960 aveva portato in scena per la prima volta “La Maria Brasca”, nei panni dell’emancipata protagonista.

Le foto di Renato Grignani e Giorgio Soavi ci hanno mostrato gli interni – una vera scoperta – dello studio di via Brera 8, teatro di mille incontri e per tanti anni atelier del Testori pittore. “8058595” è il titolo della sezione: il numero di quel telefono dello studio che squillava in continuazione. “Le mie vacanze” è la sezione che proponeva una divertente carrellata di immagini dove si scopre un Testori “montanaro”, disteso e allegro in compagnia delle sorelle, dei nipoti e degli amici.

Il percorso al piano terra si concludeva con un’installazione video dedicata a una fotografia alla quale Testori era particolarmente affezionato: è quella scattata da Giorgio Lotti il 20 maggio 1974, in occasione del concerto di Renata Tebaldi al Teatro alla Scala per i suoi 30 anni di attività. La foto ritrae Giovanni Testori sotto il palco, in piedi, mentre applaude entusiasticamente il suo soprano preferito a cui aveva chiesto come bis di cantare “Non ti scordar di me”. «Mi sono sentito come “infilzato” da quella foto», scrisse tempo dopo sul Corriere della Sera.

La sezione “Mes amis”, che si dipanava sulle scale della Casa, è il racconto delle amicizie più care e durature, a partire da quella fondamentale con Roberto Longhi, documentata da una sequenza di immagini scattate in occasione della festa per il 100° numero di Paragone, la rivista di critica d’arte e di letteratura fondata dal grande storico dell’arte nel 1950. Ma l’elenco degli amici è lungo: Ennio Morlotti, Renato Guttuso, Eduardo De Filippo, Ermanno Olmi, Domenico Porzio, Giorgio Soavi, Ornella Vanoni, Mario Soldati, Alberto Arbasino e tanti, tanti altri. L’elenco delle amicizie trova il suo apice nelle immagini di Testori con le “Regine”, le attrici che hanno portato in teatro i suoi testi: da Franca Valeri a Rina Morelli, da Pupella Maggio fino a Lilla Brignone e Mariangela Melato, da Luisa Rossi a Francesca Benedetti e Adriana Innocenti.

Al piano superiore di Casa Testori, la scena è stata dominata dal teatro attraverso le fotografie di Giuseppe Pino relative all’epopea della nascita del Salone Pier Lombardo, oggi Teatro Franco Parenti. “Franco Primo” è il titolo di questa sezione a cui segue “Franco Secondo” relativa al sodalizio con un altro grande attore, Franco Branciaroli, testimoniato attraverso gli scatti di Valerio Soffientini, in particolare attraverso le foto dedicate alla indimenticabile messa in scena di “In Exitu” alla Stazione Centrale di Milano nel dicembre 1989. Proprio una storica fotografia realizzata da Ennio Barbera, di un ragazzo morto per overdose alla Bovisa, era stato lo spunto di questo testo intenso e drammatico.

Una stanza è stata dedicata al rapporto dello scrittore con i giovani. Sono molti gli scatti in cui Testori è ritratto durante incontri pubblici, spesso nelle scuole, o nei centri culturali: un video propone alcuni momenti del confronto con Alberto Moravia sui “Promessi Sposi” avvenuto a Milano nel 1984 davanti ad una folla impressionante di ragazzi. Quello con i giovani è un rapporto convinto e appassionato in cui Testori si spese senza risparmio di energie. Come era accaduto con i ragazzi della Compagnia dell’Arca di Forlì, con i quali aveva portato in scena un suo testo, “Interrogatorio a Maria”, rappresentato poi in centinaia di repliche in tutta Italia. Una di queste era avvenuta a Castelgandolfo, al cospetto di Giovanni Paolo II: un incontro documentato da numerose immagini.

Nell studio di Testori si scopre la sua dimensione di “Scrittore nomade”: una serie di fotografie mostrava come fosse sua consuetudine lavorare a romanzi o testi teatrali in situazioni pubbliche: sulle panchine del parco, ai tavolini dei bar, persino sui tram. Il contatto con la vita reale funzionava per lui da innesco creativo necessario.

Il corridoio del primo piano ospitava un’installazione scenografica della fototessera di Testori, dagli anni ’50 fino agli anni ’80. Attorno erano disposti i ritratti firmati da Armin Linke, Giorgio Lotti, Maria Mulas, Giovanni Giovannetti, Leonardo Cennamo, Carla Cerati e Uliano Lucas: tutti erano contraddistinti dalla ricerca dell’intensità e profondità dello sguardo.

Il percorso della mostra si chiudeva con la stanza intitolata “Exit”, una raccolta di immagini degli ultimi anni di Testori, costretto a centellinare le apparizioni pubbliche a causa delle sue condizioni di salute. Sono foto che colpiscono per la profondità del suo sguardo scavato e intenso. Gli scatti sono stati accompagnati dal video dell’intervista rilasciata a Riccardo Bonacina per RaiDue poche settimane prima della fine nella sua stanza all’ospedale San Raffaele di Milano.

«Più che una mostra Fotoromanzo Testori vuole essere un viaggio nella vita dello scrittore. È lui a prendere per mano i visitatori, attraverso una sequenza di stendardi dove le immagini dialogano con sue frasi. A volte è la sua voce a far da guida; una voce che produce ogni volta una scossa emotiva, proprio come si ascoltasse una pagina di romanzo», spiega Giuseppe Frangi, presidente dell’Associazione Giovanni Testori, la realtà che gestisce l’eredità dello scrittore. «La mostra è resa possibile dalle continue acquisizioni con cui in questi anni è stato arricchito l’Archivio Testori, un importante patrimonio a disposizione di tanti studiosi che ha permesso approfondimenti di grande interesse sulla figura e sul lavoro di Testori e sulla cultura italiana del Novecento».  

FOTOROMANZO TESTORI Immagini di una vita
Casa Testori, Largo Angelo Testori, 13, Novate Milanese (MI)
4 marzo – 28 luglio 2023

IN RICORDO DI PIERO NUTI

Piero Nuti ci ha lasciati. Impossibile dimenticare quell’11 settembre del 2020, quando passata la soglia dei 90 anni era salito sul palco del Teatro Carignano di Torino per leggere “Conversazione con la morte” di Testori. Come era nel suo stile aveva approcciato quel testo con molta umiltà, concependo se stesso come tramite per le parole di Testori, lasciando che fossero le parole innanzitutto e non lui come attore al centro della scena. «Che sia Shakespeare o che sia Testori, non puoi avere la presunzione di sovrapporti all’autore in base a come ti senti quando stai recitando», aveva detto in un’intervista pochi mesi fa. “Conversazione con la morte” è stato un momento bellissimo che ha sigillato un lungo e generoso rapporto con il Testori e il suo teatro. Parlare di Nuti significa parlare di Adriana Innocenti, sua moglie e grande attrice, alla quale Testori aveva affidato la sua “Erodiade”, che aveva debuttato nel 1984: un’avventura che Nuti aveva accompagnato con grande entusiasmo. Ancora in quell’intervista recente ricordava le parole di Testori, che gli erano rimaste impresse: «Noi abbiamo bisogno di amore perché la natura ci ha fatto così. Quello che faccio, lo faccio perché la natura mi spinge, non è l’interesse, non è l’invidia né la cattiveria o il desiderio di possesso, è la natura». Nel 1988 aveva raccolto un’altra proposta di Testori: mettere in scena l’“Oreste” di Vittorio Alfieri. Nuti non solo era entrato nel cast di quello spettacolo ma lo aveva anche prodotto con il Teatro popolare di Roma, di cui era direttore. Dopo la morte della sua adorata Adriana (con lui nella foto), con la generosità che lo contraddistingueva aveva voluto donare all’Associazione tutti materiali di scena, i copioni e gli appunti di regia di Erodiade.


In ricordo dell’attore scomparso pubblichiamo uno stralcio della sua lettura di “Conversazione con la morte”. 

BUON NATALE DA CASA TESTORI

Giovanni Testori, Presepe, acquerello su carta

“Qui risiede l’insegnamento più febbrile e mordente, l’insegnamento che è fiamma e fuoco, del Natale: nascere e rinascere è un movimento che può accadere solo accettando fino all’ultima goccia la temperie della storia in cui il Padre ci ha voluti.”


Giovanni Testori
da L’Uomo del Natale, Il Sabato, 1980

Un acquerello di Giovanni Testori con dietro la firma e una data “41/ 42”, ma che con ogni probabilità risale al 1944. È da poco stato acquisito dall’Associazione ed è l’opera da cui prende avvio la mostra che fino al 21 gennaio si può visitare a Casa Testori. È una composizione festosa, accesa di colori, con figure che sembrano protagonisti di un teatrino popolare: un po’ Picasso e un po’ guitti di un teatro scarozzante. È l’immagine scelta per questo Natale 2022 e che ci introduce nell’anno tanto importante del centenario.

E quest’anno il nostro biglietto di auguri è anche in pdf, pronto per essere stampato e personalizzato per accompagnare i vostri regali!

Scarica qui il biglietto:

TERZA EDIZIONE DEL PREMIO “ARTE IN BALOSSA”

Promosso da CASA TESTORI e PARCO NORD MILANO
In collaborazione con Comune di Novate Milanese, Comune di Cormano
Con il sostegno di Fondazione Cariplo

L’attesa è finita!
“Belvedere”, l’opera di Matteo Attruia realizzata per l’Area Balossa del Parco Nord Milano è permanente e visitabile in ogni momento da chiunque.

L’OPERA

“Belvedere” di Matteo Attruia è il progetto vincitore della terza edizione del concorso “Arte in Balossa”, promosso da Casa Testori e Parco Nord Milano in collaborazione con Comune di Novate Milanese, Comune di Cormano e il sostegno di Fondazione Cariplo.

Friulano di Sacile (Pordenone) ma che, come tiene a specificare “vive e lavora ovunque”, Attruia è un artista che ha voluto porre una riflessione inedita sul parco e sul modo di fruire i luoghi della bellezza, sia della cultura che della natura.

“Il Belvedere è un luogo da cui si guarda, ma che non si guarda. Il Belvedere è un approdo a cui si tende per occuparsi d’altro, per ammirare il paesaggio percorso o quel che ne resta. Di strada se n’è fatta molta per arrivarci, di strada ce n’è molta ancora da fare. Solitamente il Belvedere non è di per sé una cosa “bella”. Spesso è uno spiazzo con ampio parcheggio. Arrivati al Belvedere non ci si guarda le scarpe. Si guarda lontano. […] È un auspicio alla trasformazione. Un invito ad un impegno perché diventi davvero un Belvedere”. Il progetto prevede la realizzazione di una scritta con materiale specchiante installata a terra con una struttura in alluminio o acciaio verniciato ben ancorata al terreno. Compito dell’opera è riflettere ciò che si trova intorno. Il paesaggio e il passaggio dei fruitori. Cambia di ora in ora. La luce è la luce del giorno. Il buio è il buio della notte. Specchiando, si mostra e si nasconde. Può essere cielo e può essere terra, foglie ed alberi. Le lettere sono solo un contorno possibile di ciò che riflettono. Intorno alla B c’è tutto il resto, intorno alla E c’è tutto il resto, intorno alla L c’è tutto il resto… Spostandosi, la figura alfabetica resta la stessa, ma cambia il contenuto del suo riflesso. Non ha filtri. È un auspicio alla trasformazione. Un invito ad un impegno perché diventi davvero un Belvedere.”

Fermamente convinto dell’importanza delle opere pubbliche, Matteo Attruia vuole che le sue rimangono aperte alle interpretazioni dei fruitori. Nella sua ricerca c’è sempre stata una volontà di entrare in contatto diretto con il pubblico, non solo a livello intellettuale (le sue opere sono ironiche, a volte provocatorie e instillano sempre dubbi e riflessioni in chi le fruisce), ma anche fisico: realizzare un’opera nello spazio pubblico e permettere che i fruitori interagiscano liberamente con essa e lo spazio intorno, è parte fondamentale del suo lavoro. L’artista riceverà̀ un contributo omnicomprensivo di € 10.000,00 per la progettazione e la realizzazione dell’opera.

Casa Testori e Parco Nord Milano, in collaborazione con i Comuni di Novate Milanese e Cormano, dal 2016 si impegnano per il processo di ricerca e definizione dell’identità dell’Area Balossa del Parco Nord Milano grazie all’Arte Contemporanea, all’interno della grande sfida #ilparcofacultura, grazie ad un concorso biennale per la produzione di opere d’arte site specific, che da anni arricchiscono l’area dandogli una propria riconoscibilità̀. Per la terza edizione del Concorso “Arte in Balossa”, sostenuta da Fondazione Cariplo nel contesto del progetto IMMUNI è NATURA, la commissione ha esaminato 21 candidature provenienti da artisti e artiste operanti in tutta Italia e all’estero. Progetti di grande qualità che hanno saputo interpretare con puntualità le richieste del bando e le specificità dell’area, tenendo conto della sua storia di natura agricola e della trasformazione in atto. L’Area Balossa si trova, infatti, nel cuore di una delle porzioni del territorio provinciale milanese a più elevato grado di urbanizzazione, compreso fra i comuni di Novate Milanese e Cormano con terreni, a vocazione prevalentemente agricola, e copre una superficie di circa 150 ettari. Tra i candidati al Premio, oltre al vincitore la giuria ha segnalato come di particolare interesse le proposte di: Michele Bazzana, Chiara Gambirasio, Giulia Pellegrini e Fabio Roncato.

Scopri qui le precedenti edizioni

Tra Light Art e Futuro del Museo: due tavole rotonde per i 10 anni del Castello Gamba

Castello Gamba – Châtillon
28-29 ottobre

Venerdì e sabato prossimi, 28-29 ottobre, in occasione dei festeggiamenti per i primi 10 anni di attività del Castello Gamba, Casa Testori ha ideato due tavole rotonde, punto di arrivo per due progetti che ha curato: l’installazione della grande opera di Massimo Uberti, “Orbita”, e un gruppo di lavoro istituito per ripensare al Museo e al suo futuro. Due appuntamenti da non perdere per scoprire o ri-scoprire anche attraverso Documentari inediti, la storia del Gamba, le mostre, le sue attività tra acquisizioni, didattica e territorio. Non solo un punto di consapevolezza sui passi fatti, ma un’occasione per ripensare alle sfide che aspettano questa “casa” della creatività moderna e contemporanea.

Venerdì 28 ottobre, dalle 17 alle 19, al Castello Gamba di Châtillon, si terrà la tavola rotonda dal titolo L’Orbita della Light Art: un confronto sulla Light Art e sulle sue potenzialità d’intervento nel tessuto urbano, in un dialogo funzionale con il passato”. “Orbita“ di Massimo Uberti è l’installazione permanente che da luglio scorso ha cambiato il volto del Castello, risultando progetto vincitore del PAC 2020, bando della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIC-Ministero della Cultura.

INTERVENGONO:

Fabio De Chirico, Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIC
“Arte contemporanea e spazio pubblico”
Finalità di un intervento artistico contemporaneo in relazione con il territorio: criticità, potenzialità e necessità di un dialogo

Jacqueline Ceresoli, Storica e critica dell’arte, docente universitaria e curatrice indipendente
“Light Art e interventi contemporanei”
Il panorama molteplice di un mezzo artistico come la luce nelle sue declinazioni di oggi: specificità e caratteristiche di un linguaggio

Massimo Uberti, Artista
“Lavorare con la luce e creare spazio”
Una ricerca artistica che nasce ogni giorno con il disegno e traccia spazi di
significato con la luce: tra parole e architetture archetipe

Davide Dall’Ombra, Docente, direttore di Casa Testori e curatore del progetto Orbita
“Orbita: l’installazione permanente al Castello Gamba”
Cambiare il volto di un castello connotandolo come il luogo del Contemporaneo: tra incremento del patrimonio pubblico e affermazione di un’identità

I festeggiamenti proseguono sabato 29 ottobre con una giornata dedicata al futuro del Castello. Dalle ore 9.30 alle 13 nell’ Aula Magna della scuola alberghiera di Châtillon, si terrà l’incontro “10+10: il futuro del Castello”: una tavola rotonda sui primi dieci anni di apertura.

INTERVENGONO:

Viviana Maria Vallet, Responsabile scientifico del Museo Gamba
“Il Museo Gamba: 10 anni di storia”
Primi dieci anni del Museo: i passi fatti, le scelte intraprese, i percorsi espositivi e il rapporto con il pubblico. Le potenzialità espresse dal Castello Gamba, tra relazioni, promozione culturale e crescita civica


Emma Zanella e Alessandro Castiglioni, Direttore e vicedirettore del Museo MA*GA, membri del “Gruppo di lavoro” sul futuro del Gamba
“Immaginare il futuro del Museo di arte moderna e contemporanea
della Valle d’Aosta”
Un’analisi dei punti di forza del Museo Gamba, individuati da un Gruppo di lavoro che ha tracciato linee di sviluppo possibili: tra riallestimenti, acquisizioni
e consapevolezza identitaria

Ornella Badery, Presidente dell’Associazione Forte di Bard.
“Musei e contesti espositivi del Forte di Bard”
La potenzialità espositiva espressa dal territorio sul Contemporaneo, grazie a una sede di grande prestigio e una programmazione di successo. Interazioni e complementarità con l’istituzione museale del Gamba e la sua programmazione.

11:00-11:15: Coffee break

Marco Jaccond, Artista“
Il Museo dal mio punto di vista

Marco Bettio, Artista
“Il Museo come spazio dinamico di confronto”
Le aspettative degli artisti verso l’istituzione museale di riferimento sul territorio tra tutela e creatività. Cosa fa del Museo la “casa” del contemporaneo? Dall’esperienza della pandemia al futuro che si vorrà costruire

Davide Dall’Ombra, Direttore di Casa Testori e responsabile del gruppo di lavoro sul futuro del Gamba
Conclusioni e prospettive

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