ANNI ’70
Negli anni Settanta la casa di famiglia si riempì principalmente con le opere di tre artisti contemporanei con i quali Testori ebbe un rapporto d’amicizia e che devono gran parte della loro fortuna ai suoi saggi critici: Josè Jardiel, Willy Varlin e Paolo Vallorz. Praticamente ogni parete venne spartita tra questi tre pittori di cui Testori possedette decine di quadri. Non mancavano tuttavia opere dei maestri del Novecento, alcuni dei quali allora praticamente sconosciuti in Italia, come Richard Gerstl, gli esponenti della Nuova Oggettività , Francis Gruber e Francis Bacon.