LUCA & MAURO. IL GIOCO DELL’ARTE

Luca Bertasso e Mauro Maffezzoni
Progetto espositivo a cura di Alessandro Frangi
Casa Testori
Prorogata fino al 24 settembre

ARTISTI IN OGNI ETÀ
TRE GENERAZIONI A CONFRONT
O

Incontro con Luca Bertasso, Mauro Maffezzoni e
Martina Cioffi
Con la partecipazione di Chiara Canali

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Questa mostra deve il suo titolo a un bellissimo libro che Agata Boetti, figlia di Alighiero, ha pubblicato nel 2016. Agata lo ha scritto per spiegare che per lei l’arte di quel padre così speciale era innanzitutto una «moltitudine di giochi». Quindi era semplice, inattesa ma immediatamente recepibile. Luca Bertasso e Mauro Maffezzoni; o meglio, Luca e Mauro, perché il gioco introduce sempre una familiarità, hanno riempito le stanze di Casa Testori con la sana improntitudine di chi vive l’arte con appassionata leggerezza. C’è una parola che, nella sua accezione più bella e piena, restituisce il senso di questa mostra: divertimento. L’etimologia della parola risale a “divertere”, cioè volgere altrove, prendere un’altra direzione. Luca e Mauro sono due artisti devoti alla pittura, rispettosi della quotidiana dedizione e disciplina che la pittura impone. Eppure nella pittura trovano varchi, per “divertere”, quindi per smentirne la seriosità. Luca si muove con disinvoltura in un immaginario che sposa il pop con il fumetto. Gli occhi dei suoi personaggi sono curiosi, sgranati, indiscreti. Hanno una spavalderia rockettara, con quei tratti somatici sempre così sfrontatamente rimarcati. Sono fissi e saldi come icone, ma sempre dispensano un sottile senso di ironia. Mauro si muove invece con fare libero e volutamente non professorale, a dispetto del suo ruolo, dentro l’immenso bacino dell’arte del passato, per saccheggiarne un pezzo ogni giorno e replicarlo. L’azione potrebbe sembrare un po’ iconoclasta, in realtà è dettata da una simpatia che a volte travolge anche le buone maniere.

Il gioco dell’Arte prosegue poi (a partire dal 19 luglio) nella stanza del Giardino d’Inverno, con l’installazione di Martina Cioffi. Al centro dello spazio sono spuntati dei fiori in argilla smaltata. Sono fiori frutto di fantasia, improbabili e insieme sontuosi e hanno per stelo un tondino di ferro. L’Arte a volte può, anche là dove la natura è impedita…

Una raccomandazione: il gioco dell’Arte è tale se riesce ad essere contagioso e quindi se si trasmette anche al visitatore. Perciò la raccomandazione nel percorso di questa mostra è di non arrovellarsi in troppi ragionamenti ma di lasciarsi andare. Guardare, immaginare, divertirsi, rimescolando le carte del gusto e adottando punti di vista scorretti.

Posted on: 30 Giugno 2022, by : Alessandro Frangi
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