Michael S. Lee, LA CITTÀ CHE NON C’È
Stanza 6
La mia opera d’arte digerisce l’idea della città in un tema. Il disegno è auto-generato, prendendo un momento della memoria e dall’immaginazione e producendo un sistema dalle esperienze. In questa maniera, io quantifico le interazioni di una serie di strutture in uno schema. Il lavoro non ha un obiettivo. Comincia da un balcone semplice o una struttura e si ripete, per ricostruirsi, e inventarsi. Io mi siedo con una penna in mano ed iscrivo i ricordi più commoventi, per poi creare un contesto dove loro possono proliferare. Io domando alla città come vuole crescere, come vuole funzionare, e come si vuole far mostrare. Il disegno è auto-generato. Come i frammenti di Venezia di Italo Calvino in Città Invisibili, queste costruzioni prendono un punto di interesse per elaborarlo verso l’esterno e verso l’interno. Verso l’esterno, come un dettaglio, che diventa un punto di partenza. Verso l’interno, come questi nuovi temi preparano il terreno per nuove interazioni umane negli ambienti insoliti. In questo modo io divento la mia memoria. Io vedo e immagino, e quindi vedo un’altra volta. Il palcoscenico è fatto per uno sviluppo tematico per lo spettatore. Io faccio un livello alto dei dettagli per un’esperienza intensa, però copro e taglio alcune parti delle formazioni. L’idea delle città supera il mezzo, gli spettatori possono interpretare e immaginare di continuare il lavoro attraverso la profondità del nero.
Michael S. Lee
La consapevolezza etica del valore del lavoro “artigianale” conferisce alla ricerca artistica di Michael S. Lee un’attenzione al dettaglio nella quale il fare e il pensare si integrano con pari dignità. Da un elemento minimo, scaturito dalla memoria, si auto-generano i suoi disegni di città, attraverso una sorta di scrittura automatica. L’elaborazione dell’elemento di partenza avviene contestualmente verso l’esterno e l’interno in una ricerca estetica e intellettuale che lo porta alla creazione di disegni complessi e installazioni.
Loris Schermi
Michael S. Lee è nato nel 1988 a New York dove frequenta il corso di architettura presso l’Università di Cornell. Ha lavorato in Sud America nell’estate del 2008 e ora vive a Brooklyn, alternando viaggi a Roma e a Seoul. Si è specializzato in disegno e istallazioni. Ha esposto a Palazzo Lazzaroni a Roma nel 2009, alla Festa dell’Architettura nel 2010 e nello stesso anno alla Galleria Hartell Gallery Ithaca di New York.
Posted on: 24 Gennaio 2011, by : Associazione Giovanni Testori