LA REALTÀ È UN PUNTO DI PARTENZA
Giulia Zorzi
Nella realizzazione di questo progetto espositivo mi sono misurata anzitutto con il luogo: una casa, non più abitata, svuotata nelle sale che questa mostra occupa. Mi sono mossa lungo una linea di relazione sottile tra spazio pubblico e storia privata, nella ricerca di un dialogo con gli ambienti, la storia della casa e delle persone che l’hanno vissuta negli anni. Inoltre, mi sono confrontata con gli interventi preesistenti di altri artisti che hanno lasciato tracce che si sono andate stratificando, modificando la fisionomia originale.
“Basta amare la realtà, sempre, in tutti i modi, anche nel modo precipitoso e approssimativo che è stato il mio. Ma amarla. Per il resto non ci sono precetti”, scrisse il padrone di casa Giovanni Testori. La realtà e l’immaginario delle proprie storie familiari e personali è ciò che Fatima Bianchi e Ilaria Turba rileggono in un gioco di trasformazione e magia, coinvolgendo l’osservatore e rendendo universale il ricordo privato.
Nello spazio di Casa Testori il dialogo tra loro parte idealmente dai lati opposti della casa e ha la struttura di un brano musicale: i lati esterni sono le strofe principali, lo spazio delle scale è l’introduzione, le sale sono variazioni sul tema.
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[Il titolo] è una parola che ci siamo inventate. Ci ricordava un tessuto vivo, che cresce e si sviluppa. Da una storia, molte storie in una parola che voleva essere breve e suonare bene, come dovrebbe suonare una canzone. Meristà è il titolo della nostra canzone.
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