DOMESTICO E SELVATICO
Maki Ochoa, nata in Venezuela
Prima le fotografie, solo tre, scelte da un archivio di luoghi e tempi che non corrispondono al momento dello scatto. Ognuna è accompagnata da una didascalia, che apparentemente inganna lo spettatore, ma in realtà rivela le intenzioni dell’artista, consentendo di accedere alla sua memoria. Non importa dove e quando siano state realizzate, ognuna di queste immagini ritrae Caracas, la città di origine di Maki Ochoa. Oltre la parete, dopo questa introduzione, l’artista ci porta nel Venezuela dei suoi ricordi, tra clacson, foglie di mango, pappagalli – alter ego che rimandano a sovrapposizioni e rimozioni linguistiche e mnemoniche. Con una interferenza onirica, siamo all’aperto e siamo nella veranda di Quinta Elizabeth, la casa della nonna dell’artista.