(IN)CROCI AL MUSEO LIA
La passione di Cristo secondo Giovanni Testori
A cura di Davide Dall’Ombra e Andrea Marmori
In collaborazione con Associazione Giovanni Testori
Museo Civico “Amedeo Lia”, La Spezia
25 Marzo – 27 Maggio 2018
UN OSPITE INATTESO
Giuseppe Frangi
Giovanni Testori (1923-1993) avrebbe amato perdutamente il Museo Lia. E non solo perché tra queste mura sono conservate opere di alcuni degli autori che, come critico d’arte, ha più amato: da Vincenzo Foppa a Giacomo Ceruti.
L’avrebbe amato perché questo museo racconta la storia di uno dei grandi collezionisti europei del secolo scorso, restituendocene la fisionomia. Lo scrittore gli avrebbe certamente dedicato parole infuocate sulle pagine del “Corriere della Sera”, di cui curò per quasi vent’anni la pagina dedicata all’arte.
Del resto, Testori fu anche un vorace, irrequieto e dilapidate collezionista: di quadri visse e non si contano le opere d’arte antica e moderna che passarono dalle sue mani. Non sorprende rivederne alcune tra queste sale spezzine, ove approdarono magari attraverso il gallerista Bruno Lorenzelli o il critico Federico Zeri.
Ma Giovanni Testori è stato uno degli intellettuali più versatili e importanti del Novecento italiano e il suo amore incondizionato per la pittura lo portò a cimentarsi personalmente nella creazione artistica, divenendo pittore dagli esiti significativi e in corso di riscoperta, negli ultimi anni.
In questa mostra a 25 anni dalla morte, si è scelto di indagare un tema centrale della sua produzione: la Crocee la Crocifissione, due soggetti tra i più diffusi nella storia dell’arte Occidentale, con numerose occorrenze nel Museo Lia, e indagato da Testori lungo tutta la vita: come drammaturgo, poeta e, appunto, pittore.
Il visitatore troverà due cicli di dipinti e disegni, realizzati negli anni Quaranta e negli anni Ottanta, a oltre trent’anni uno dall’altro, qui presentati integralmente e insieme per la prima volta, per dar vita a un inedito dialogo con le Croci del Museo: da Lippo di Benivient, all’oreficeria medioevale di Limoges.
LA MOSTRA
Realizzata per il venticinquesimo anniversario della scomparsa di Giovanni Testori, la mostra “(In)Croci al Museo Lia” ha proposto un interessante dialogo tra le opere del critico-pittore e la collezione permanente del museo.
Un ciclo di Crocifissioni di Testori, realizzato negli anni 80, ha affiancato con le antiche Crocifissioni dipinte e i prodotti di oreficeria della collezione Amedeo Lia di La Spezia.
Amedeo Lia è stato uno dei maggiori collezionisti della pittura del Trecento italiano, grazie alle indicazioni e alla supervisione del critico Federico Zeri. Queste preziose tavole sono chiamate a un inatteso confronto con l’approccio tutto novecentesco di Testori. La calma compositiva è stata interrogata dal segno sconvolto e inquieto dei pastelli testoriano.