Il passaggio di Enea
€10,00
A CURA DI CASA TESTORI ASSOCIAZIONE CULTURALE, DAVIDE DALL’OMBRA, LUCA FIORE, GIUSEPPE FRANGI, FRANCESCA RADAELLI.
Italiano / Inglese
Il catalogo della mostra: Il passaggio di Enea. Artisti di oggi a tu per tu con il passato
Il tema principale della mostra prende avvio direttamente dal titolo del Meeting per l’amicizia tra i popoli 2017: “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”, citazione tratta dal Faust di J.W. Goethe che pone l’accento sul bisogno di riappropriarsi di quello che ci è stato lasciato in eredità, tema centrale anche nell’arte contemporanea.
Il rapporto con il passato e la tradizione ha segnato, del resto, anche tutta la parabola dell’arte del ‘900, con episodi di grande amore e conflittualità.
Cosa significa per un artista di oggi “riguadagnarsi un’eredità culturale soggettiva o collettiva?
Che cosa ha ereditato l’artista? Come ha reso suo, come ha “rinnovato” o superato quello che ha “ereditato dai suoi padri”?
Come agiscono il bagaglio di immagini, simboli, forme del passato ma anche il dover ripensare a generi, soggetti e tecniche, nel confronto con le suggestioni dell’oggi?
Il passato ci ha consegnato grandi storie, molteplici esperienze, e milioni di immagini, simboli e forme con le quali confrontarci. L’artista è come un nuovo Enea che porta sulle spalle il vecchio padre Anchise: non è solo un nano sulle spalle di giganti, ma è capace di riguadagnare e consegnarci l’eredità del passato come, diversamente, non saremmo in grado di fare con il solo ricordo o la semplice memoria.
Nel destino dell’artista c’è sempre il bisogno di una “fedeltà” e di una discontinuità insieme, perché l’arte è un’avventura di conoscenza che passa sempre attraverso un nuovo inizio. L’arte di oggi segna il suo nuovo inizio non solo attraverso i contenuti espressi, ma anche nella scelta dei linguaggi e del mezzo espressivo: dalla pittura alla fotografia e al video, dalla scultura all’installazione, in una libertà di “generi” che non ha avuto eguali prima d’ora.
“Io non voglio scavare nel passato per piacere archeologico, anche se avrebbe potuto essere così, ma perché il passato abbia una realtà che ci condizioni in profondità. Poi, se lo si porta lentamente alla superficie, è pieno di possibilità”, diceva Jannis Kounellis uno dei grandi maestri di oggi, scomparso il 16 febbraio 2017.
In mostra saranno presenti le installazioni di: Michelangelo Antonioni, Andy Warhol, Gianni Dessì, Giovanni Frangi, Alberto Garutti, Emilio Isgrò, Julia Krahn, Andrea Mastrovito, Adrian Paci, Wim Wenders.
La mostra vuole presentare opere di artisti che documentano questo complesso rapporto con la tradizione culturale e figurativa che li ha preceduti, ed è introdotta da un video di contestualizzazione che permetta di “entrare” nel tema, attrezzati a cogliere a pieno la particolarità degli artisti presentati. A fare da “padrino” ai protagonisti in mostra è Andy Warhol, uno dei più grandi artisti del Novecento, che apre il percorso con un’opera dedicata all’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci, “riguadagnata” in chiave Pop.
Grande spazio verrà dato al dialogo con il pubblico, magari non “di addetti ai lavori” ma spesso molto affascinato dall’arte contemporanea, anche attraverso la presenza di giovani guide formate ad hoc, che favoriranno un confronto personale con le opere e con il tema dell’eredità culturale.
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Il passaggio di Enea
€10,00
A CURA DI CASA TESTORI ASSOCIAZIONE CULTURALE, DAVIDE DALL’OMBRA, LUCA FIORE, GIUSEPPE FRANGI, FRANCESCA RADAELLI.
Italiano / Inglese
Il catalogo della mostra: Il passaggio di Enea. Artisti di oggi a tu per tu con il passato
Il tema principale della mostra prende avvio direttamente dal titolo del Meeting per l’amicizia tra i popoli 2017: “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”, citazione tratta dal Faust di J.W. Goethe che pone l’accento sul bisogno di riappropriarsi di quello che ci è stato lasciato in eredità, tema centrale anche nell’arte contemporanea.
Il rapporto con il passato e la tradizione ha segnato, del resto, anche tutta la parabola dell’arte del ‘900, con episodi di grande amore e conflittualità.
Cosa significa per un artista di oggi “riguadagnarsi un’eredità culturale soggettiva o collettiva?
Che cosa ha ereditato l’artista? Come ha reso suo, come ha “rinnovato” o superato quello che ha “ereditato dai suoi padri”?
Come agiscono il bagaglio di immagini, simboli, forme del passato ma anche il dover ripensare a generi, soggetti e tecniche, nel confronto con le suggestioni dell’oggi?
Il passato ci ha consegnato grandi storie, molteplici esperienze, e milioni di immagini, simboli e forme con le quali confrontarci. L’artista è come un nuovo Enea che porta sulle spalle il vecchio padre Anchise: non è solo un nano sulle spalle di giganti, ma è capace di riguadagnare e consegnarci l’eredità del passato come, diversamente, non saremmo in grado di fare con il solo ricordo o la semplice memoria.
Nel destino dell’artista c’è sempre il bisogno di una “fedeltà” e di una discontinuità insieme, perché l’arte è un’avventura di conoscenza che passa sempre attraverso un nuovo inizio. L’arte di oggi segna il suo nuovo inizio non solo attraverso i contenuti espressi, ma anche nella scelta dei linguaggi e del mezzo espressivo: dalla pittura alla fotografia e al video, dalla scultura all’installazione, in una libertà di “generi” che non ha avuto eguali prima d’ora.
“Io non voglio scavare nel passato per piacere archeologico, anche se avrebbe potuto essere così, ma perché il passato abbia una realtà che ci condizioni in profondità. Poi, se lo si porta lentamente alla superficie, è pieno di possibilità”, diceva Jannis Kounellis uno dei grandi maestri di oggi, scomparso il 16 febbraio 2017.
In mostra saranno presenti le installazioni di: Michelangelo Antonioni, Andy Warhol, Gianni Dessì, Giovanni Frangi, Alberto Garutti, Emilio Isgrò, Julia Krahn, Andrea Mastrovito, Adrian Paci, Wim Wenders.
La mostra vuole presentare opere di artisti che documentano questo complesso rapporto con la tradizione culturale e figurativa che li ha preceduti, ed è introdotta da un video di contestualizzazione che permetta di “entrare” nel tema, attrezzati a cogliere a pieno la particolarità degli artisti presentati. A fare da “padrino” ai protagonisti in mostra è Andy Warhol, uno dei più grandi artisti del Novecento, che apre il percorso con un’opera dedicata all’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci, “riguadagnata” in chiave Pop.
Grande spazio verrà dato al dialogo con il pubblico, magari non “di addetti ai lavori” ma spesso molto affascinato dall’arte contemporanea, anche attraverso la presenza di giovani guide formate ad hoc, che favoriranno un confronto personale con le opere e con il tema dell’eredità culturale.