HARALD SZEEMANN NEL SUO ARCHIVIO
Jacopo Rinaldi
Uno dei lavori più complessi sviluppati da Rinaldi nel corso degli anni si è focalizzato su Harald Szeemann e il suo archivio, a partire da un documentario realizzato dall’artista nel 2014 presso l’ex Archivio di Szeemann, la Fabbrica Rosa, a Maggia, in Canton Ticino, durante il suo processo di svuotamento e spostamento negli Stati Uniti.
Da qui l’artista ha iniziato a riflettere sulle relazioni tra spazio, ricerca curatoriale e le dinamiche di proiezione delle stesse metodologie di ricerca del più importante curatore del XX secolo, all’interno del suo ambiente di studio e lavoro.
Da queste premesse sono nati una serie di lavori editoriali, grafici, video e fotografici di cui in mostra si presenta un allestimento site-specific, pensato appositamente per instaurare un ipotetico dialogo Testori – Szeemann. Se infatti da una parte la mostra si apre con una riflessione di Alessandra Ferrini sul metodo Morelliano e Longhiano del riconoscimento, dall’altra la stessa si chiude con un’apertura, intuitiva, verso le metodologie e i sistemi di relazione e produzione che caratterizzano l’arte contemporanea da Szeemann ad oggi. Un intreccio di sguardi e metodi che è, in fondo, un’ulteriore chiave di lettura dell’intero progetto espositivo.
Jacopo Rinaldi, Harald Szeemann nel suo archivio, 2017, Stampe, carta da parati