Agostino Bergamaschi, LITTLE IS LEFT TO TELL
Stanza 14
Il coincidere dell’inizio con la fine, l’idea di ciclicità e la considerazione del termine come condizione inevitabile per ricominciare sono le premesse dell’opera di Agostino Bergamaschi. Tra le sue sculture esiste un legame molto stretto: Aspettando il buio I e Aspettando il buio II sono due atti della stessa sceneggiatura, la descrizione poetica dell’arrivo della notte, che acquista consistenza tattile nella sequenza di marmi sul punto di piombare addosso e dichiara il proprio peso, come una ghigliottina, nella teca piena d’acqua sospesa al centro della stanza, che gradualmente ma inesorabilmente si fa sempre più nera.
La dimensione narrativa diventa esplicita in Storia di un colore attratto al centro della terra, in cui il titolo manifesta il rapporto inscindibile tra la produzione artistica di Bergamaschi e i romanzi di cui si nutre. Little is left to tell, d’altra parte, è una citazione di Italo Calvino.
Agostino Bergamaschi è nato nel 1990. Vive e lavora a Milano.
Posted on: 24 Maggio 2014, by : admin